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Cultura – Gualtieri inaugura ‘la prima volta a Roma’ delle sculture monumentali di Botero, in mostra fino al 1°ottobre. La figlia: “Papà amava l’Italia”

E’ stato il primo cittadino della Capitale, stasera sulla Terrazza del Campidoglio, ad inaugurare l’apertura della mostra delle sculture monumentali di Botero, per la prima volta nella Capitale.

La mostra diffusa dal titolo “Botero a Roma”, a cura di Lina Botero (in cartellone al 1° ottobre 2024), è realizzata dalla Fernando Botero Foundation in collaborazione con Il Cigno GG Edizioni, BAM Eventi d’arte e Il Cigno Arte.

Otto opere monumentali dell’artista colombiano, universalmente riconosciuto per le sue iconiche figure voluminose, sono state installate in alcune delle piazze più belle di Roma:

Donna sedutadel 2000 (212x197x192 cm) e Donna seduta del 1991 (300x190x200) a Piazza Mignanelli, Gatto (del 1999, 253x195x163) nella Basilica di San Lorenzo in Lucina, “Donna distesa”, (del 2003, 361x169x141) e Venere addormentata del 1994 (138x356x180 cm) alla Terrazza del Pincio, “Cavallo con briglie” del 2009 (325x290x130 cm) a Largo dei Lombardi, “Adamo (Uomo in piedi)” del 1992 (298x113x135) e “Eva (Donna in piedi)” del 1992 (305x110x116) a Piazza del Popolo.

 “Roma, città eterna: credo che nulla avrebbe potuto far più piacere a mio padre, Fernando Botero, che vedere le sue sculture monumentali esposte, oggi, nel cuore di questa città così straordinaria, capitale di questo Paese che lui tanto amava e che tanto influenzò la sua operaha evidenziato Lina Botero, curatrice della mostra e figlia dell’artistaDa ogni punto di vista, l’Italia fu la sua seconda patria, non solo per l’ammirazione che portava per la sua arte, ma anche per l’amore che provava per quella che considerava anche la sua terra. Questa mostra, nel cuore del centro storico di questa città, costituisce “una prima” intesa come insieme di sculture monumentali a Roma”.

“Fernando Botero è mancato un anno fa e ci consegna la sua visione del mondo fatta di forme allargate e di dimensioni temporali senza limiti – ha dichiarato l’assessora Giulia Silvia Ghia Con questa mostra l’intenzione è quella di far sì che noi cittadini possiamo riprenderci il tempo per osservare sotto altre prospettive gli spazi meravigliosi di questa città. L’arte contemporanea nei siti storici rappresenta un dialogo tra passato e presente, unendo la memoria culturale con le espressioni artistiche attuali. Questo connubio permette di rileggere e reinterpretare il patrimonio storico alla luce delle sensibilità moderne, stimolando una riflessione critica sul nostro rapporto con la storia. Inoltre, l’inserimento di opere contemporanee in contesti urbani storici può rivitalizzare e riattivare questi spazi, rendendoli più accessibili e rilevanti per il pubblico odierno promuovendone una fruizione più consapevole e rispettosa. Così facendo, si crea un ponte tra epoche diverse, celebrando la continuità e l’evoluzione dell’espressione umana”.

“La bellezza contemporanea delle sculture di Fernando Botero si accosta a quella straordinaria e unica della Capitale – ha sottolineato Lorenzo ZichichiLa mostra diffusa in alcune delle piazze più belle del centro di Roma consente un confronto tra due mondi. Un omaggio della Capitale al grande scultore colombiano, recentemente scomparso, che arricchisce alcuni dei suoi luoghi più noti con 8 sculture monumentali che rappresentano appieno l’arte scultorea dell’artista.

Il percorso della mostra inizia dalla Terrazza del Pincio dove si può ammirare una delle viste più belle di Roma e del Mondo, si prosegue a Piazza del Popolo dove le due sculture, Adamo ed Eva, si ergono come colonne vicine all’Obelisco Flaminio al centro della Piazza. Camminando per via del Corso s’incontra il celeberrimo cavallo dell’artista colombiano. Si procede quindi con Piazza San Lorenzo in Lucina, Piazza San Silvestro e infine Piazza Mignanelli. La mostra accompagna i turisti e gli abitanti della Capitale arricchendo con opere d’arte una delle passeggiate più iconiche e formidabili della città”.

Le sculture di Fernando Botero (come anche i suoi dipinti) sono caratterizzate dal suo stile unico, contraddistinto dalle proporzioni gonfie, riflesso dell’ossessione dell’artista per il volume, nonché dal suo gusto per la satira e il commento politico.

Nato a Medellin, in Colombia, nel 1932, ha tenuto la sua prima mostra personale nella Galería Leo Matiz a Bogotà nel 1951, all’età di soli 19 anni. Nel 1952, viaggia in Europa, prima in Spagna e poi in Italia, dove studia le opere dei pittori del Rinascimento Italiano, in particolare Piero della Francesca e Paolo Uccello. È durante questo periodo che razionalizza la sua inclinazione naturale verso il volume, che era evidente anche nei suoi lavori precedenti, ispirati in parte dall’arte precolombiana e coloniale spagnola.

Questa mostra rappresenta la prima grande esposizione dopo la scomparsa di mio padre il 15 settembre dello scorso anno. Sarà la prima di molte altre perché il nostro impegno è di continuare a promuovere il suo straordinario talento artistico – ha annunciato Lina Botero -. L’opera di Fernando Botero è una celebrazione permanente della vita. Diceva che l’arte deve produrre sopra tutto piacere, che deve essere un’oasi di gioia nelle difficoltà della vita. Per lui, il più grande regalo era vedere il sorriso sul volto di chi apprezzava la sua opera. Le sue sculture ed i suoi dipinti hanno suscitato, nel pubblico di tutti i continenti e delle più diverse culture, un riconoscimento tanto unanime quanto entusiasta”.

La mostra è realizzata grazie alla collaborazione tra pubblico e privato che ha visto il supporto del Municipio I Roma Centro nell’assessora alle Politiche Culturali, Politiche ed Educative allo Sport e alle Politiche Giovanili, Giulia Silvia Ghia e di tutti gli uffici dell’Assessorato alla Cultura del Municipio I e del Comune di Roma.

Max

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Max Tamanti