Cristian Raschi, 51enne pregiudicato si è tolto la vita sparandosi alla testa. A scoprire il corpo, ancora agonizzante, è stata la mamma che viveva con il figlio nell’appartamento al Tufello dove Raschi è stato trovato in una pozza di sangue. Immediato l’intervento del 118, la corsa all’ospedale Umberto I non è servita per salvare la vita all’uomo.
Il 51enne si trovava agli arresti domiciliari ed è stato rinvenuto con la pistola calibro 38 con la quale si è sparato ancora in mano. Gli inquirenti dovranno ora accertare da dove provenisse l’arma, detenuta illegalmente dall’uomo posto agli arresti domiciliari a seguito ad una condanna per cumulo di pene tra cui l’usura.
L’uomo, vicino all’ambiente degli ultras laziali, era stato vittima di un agguato nel 2015 a San Basilio, quando fu ferito all’addome da tre colpi di pistola. Era il fratello del pugile Osvaldo, deceduto nel 2013. Gli agenti del Commissariato Fidene-Serpentara dovranno stanno lavorando per far luce sulla provenienza dell’arma con il quale Raschi si è tolto la vita.