(Adnkronos) – Il presidente del Consiglio Mario Draghi è arrivato al Senato. C’è attesa per le sue comunicazioni, nella giornata decisiva per il governo. Il successivo dibattito sulla fiducia – con eventuale voto in serata – partono dunque da Palazzo Madama dove la seduta sarà sospesa in mattinata, dopo l’intervento di Draghi, per permettere al premier di consegnare il testo del suo intervento alla Camera in vista della replica di domani.
Al momento nessun contatto, a quanto apprende l’Adnkronos, c’è stato tra il premier e il leader del M5S Giuseppe Conte. Nulla esclude che i due possano sentirsi nel corso della giornata, ma tra ieri sera e questa mattina la telefonata -che molti attendevano in ambienti 5Stelle- non ci sarebbe stata. Fonti vicine al leader pentastellato sostengono che Conte ascolterà il discorso del presidente del Consiglio per sciogliere la riserva sulla fiducia.
Centrodestra
Tutto dipenderà da quel che dirà oggi in Aula il premier Mario Draghi: questa, in sintesi, con sfumature diverse, la linea dei leader del centrodestra di governo decisa stanotte nel corso del nuovo vertice a ‘Villa Grande’ terminato intorno alla una e confermata stamane.
Aspettiamo, vogliamo ascoltare attentamente quel che dice Draghi, ha detto a mezza bocca un big azzurro presenza fissa nel quartier generale azzurro sull’Appia antica, dove Lega, Fi e centristi di Udc e Noi con l’Italia hanno creato una sorta di ‘gabinetto di crisi permanente’, che sarà riaggiornato oggi dopo le parole al senato di ‘Super Mario’.
Salvini
“Dopo la crisi di governo causata dai grillini, dopo i capricci del M5S e del Pd che ancora ieri parlava di ius soli di ddl Zan e di legge elettorale, oggi in Aula la Lega farà solo quello che serve all’Italia e agli italiani”. Così Matteo Salvini, in un video sui social, concludendo con un “vi si vuole bene”.
M5S
“Sentiamo cosa dice Draghi, poi ci riuniremo. E prenderemo una decisione”. Lo ha detto il senatore del MoVimento 5 Stelle Andrea Cioffi arrivando a Palazzo Madama, a proposito della fiducia che il M5s potrebbe dare o non dare al governo Draghi.
Ma quindi lei non ha già deciso se votare o no la fiducia? “No, sentiamo quello che ha da dire il presidente del consiglio e anche la replica, perché la replica è importante. Se Draghi viene in aula, e ci dice che, fra tre giorni fa il salario minimo, tra una settimana sblocca i crediti del superbonus e interviene pesantemente sulle bollette, perché no?”, afferma il senatore Pentastellato.
Ma poi vi riunirete per decidere? “Sì vediamo, ci riuniamo e prendiamo una decisione”, risponde Cioffi. Sarà una decisione unitaria? “Non è un problema quella del unitarietà”. Ma non temete altre scissioni? “Chi doveva andarsene via se n’è già andato”. Il centro-destra però non vi vuole… “Ce ne faremo una ragione”, risponde Cioffi.