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Crisi di governo, il M5s è con Conte ma: “in mano non ha niente è completamente ingessato”

Come scritto in un altro articolo, sono ore cruciali queste per il premier Conte, al punto che, ripetono sempre più voci, anche a breve potrebbe salire al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni al Presidente Mattarella.

De resto, come affermato anche in ambienti M5s, “L’esperienza del Conte bis è al capolinea“. Ore che tengono sul filo soprattutto proprio i pentastellati che, fino a un paio di ore fa, Crimi in testa, si sono ‘stretti’ intorno al capo dell’esecutivo giurando fedeltà. Ed infatti anche nell’ambito Cinquestelle si susseguono senza sosta i consulti interni per capire ‘come muoversi’.

‘Mal di pancia’ M5s: “Ci faremo garanti dei passaggi delicati che attendono la nostra Repubblica”

D’altra parte, forti della loro posizione di ‘partito di maggioranza’ (rispetto alle passate elezioni), è anche legittimo che ripetano: “Il M5S è convintamente al fianco del presidente Conte in questo momento estremamente difficile per il Paese. Siamo la colonna portante di questa legislatura: come sempre ci assumeremo le nostre responsabilità, avendo come riferimento il bene dei cittadini, e ci faremo garanti dei passaggi delicati che attendono la nostra Repubblica”.

‘Mal di pancia’ M5s: “Il premier in mano non ha niente è completamente ingessato”

Tuttavia, riunioni e vertici interni a parte, poi ‘a tu per tu’ con i cronisti parlamentari, molti dei componenti del Movimento non possono non esternare anche il loro personale disappunto per come si sta gestendo questo delicato momento: “Il premier in mano non ha niente – attacca un parlamentare – è completamente ingessato. Tutto il mondo gli ha fatto capire che doveva muoversi. Questa è la diretta conseguenza del fatto che attorno a lui non c’è una maggioranza“.

‘Mal di pancia’ M5s: “I numeri non ci sono. Bisogna innescare un fatto politico nuovo”

Oltretutto, ad impensierire ulteriormente, l’atteso voto sulla relazione di Bonafede che, fra mercoledì-giovedì (se Conte non ‘abdica’ prima), potrebbe comunque riservare amare sorprese. “In questo momento – ragiona in merito un altro esponente del M5s – noi diremo sempre ‘siamo con Conte’ ma il M5S non basta, c’è bisogno che il Pd sia con Conte, che Leu sia con Conte, e che anche qualcun altro sia con Conte… I numeri non ci sono. Bisogna innescare un fatto politico nuovo“.

‘Mal di pancia’ M5s: “Bisogna resettare la squadra di governo”

La convinzione generale è che “se Conte si fosse dimesso una settimana fa per chiedere il via libera al Conte Ter, oggi apparirebbe meno logoro…“. Del resto, ripetono in diversi, “I costruttori non arrivano finché rimane il Conte bis. Bisogna resettare la squadra di governo. Non si può pensare che un pezzo di centrodestra sostenga un governo con dentro Bonafede. Un nuovo esecutivo è inevitabile”.

‘Mal di pancia’ M5s: in molti contestano ‘l’invisibilità’ di Bonafede…

Oltretutto, a complicare ancora di più la situazione, di per se già abbastanza ‘scricchiolante’, quanto attribuito a Giancarlo Cancellieri, viceministro ai Trasporti (che ha subito smentito):  anche Bonafede è sacrificabile”. Ma in realtà è un pensiero molto comune: “Secondo me Bonafede, quest’anno, è quasi come se non ci fosse stato: è stato carente anche dal punto di vista del dialogo. Molti nel M5S la pensano come me ma hanno timori nel dichiararlo...”, ammette all’agenzia di stampa Adnkronos l’avvocato e deputato Andrea Colletti, secondo il quale, “Se Bonafede non fosse più ministro non cambierebbe nulla. Non sarebbe una ferita: penso alla questione dell’abuso d’ufficio nella legge sulle semplificazioni o alla liberalizzazione degli appalti sotto i 150mila euro… provvedimenti su cui il M5S avrebbe dovuto fare le barricate“.

Max