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Crisanti: “Fare tamponi di massa per non dover tornare al lockdown”. L’appello del virologo

Premesso che ci addentriamo in un tema abbastanza delicato, per lo più ad appannaggio di esperti e tecnici.

Una scelta che, in emergenza, salvò il Veneto

Da ‘profani’, ma parliamo di una situazione di estrema emergenza, non possiamo che riconoscergli la felice intuizione  – ed ostinazione – di aver deciso di intervenire (a dispetto di quanto imponeva invece il governo) su un’intera comunità – come quella di Vo’ – riuscendo a scongiurare un focolaio che altrimenti avrebbe portato il Veneto ad emulare tragicamente la Lombardia.

Per quanto riguarda invece l’eventualità di effettuare quanti più tamponi possibile – visti anche i costi – non siamo in grado di rispondere scientificamente, salvo però evidenziare il fatto che, al là di una sorta di ‘mappatura’ degli asintomatici, per il resto della popolazione non sta certo a significare la certezza del non contagio; eventualità che potrebbe benissimo verificasi  all’indomani del tampone. 

Crisanti: “Mi appello al mondo accademico”

Ad ogni modo come dicevamo, Andrea Crisanti, virologo dell’università di Padova, ottenuta la fiducia dal governatore Zaia, ha letteralmente scongiurato il peggio, evitando forse migliaia di vittime.

L’esperto è un convinto sostenitore del fatto che, la sorveglianza attiva, passa attraverso la maggior ‘tamponatura’ possibile di soggetti esposti al contagio” da nuovo coronavirus, e che “si associa a un minor numero di casi. Il nostro è un appello del mondo accademico italiano, un invito a riflettere bene su quali siano i pericoli” della fase 2 e sulle misure da adottare per evitare che l’emergenza Covid-19 si riaccenda”.

L’appello di Crisanti con i colleghi Ricolfi e Valditara

A tal proposito Crisanti , insieme ai suoi colleghi e ricercatori Luca Ricolfi e Giuseppe Valditara, si è fatto promotore di un appello articolato da ben 11 punti, dove si esprime “per i tamponi di massa”, come sostenuto e sottoscritto dai professori di ‘Lettera 150’, e indirizzato alle principali autorità nazionali e regionali.

Crisanti: “Partiamo subito coi tamponi di massa”

Come si legge nell’appello: ”Se vogliamo che la imminente riapertura non sia effimera, se vogliamo evitare la chiusura di centinaia di migliaia di aziende, se vogliamo che milioni di lavoratori non perdano il posto di lavoro, occorre cambiare rotta. Bisogna iniziare subito a fare tamponi di massa”.

I firmatari: “E’ per evitare un ritorno al lockdown”

Nel promuovere la loro iniziativa, i tre (Crisanti, Ricolfi e Valditara), evidenziano come, “Una recente comparazione internazionale, mostra che il numero di tamponi giornalieri per abitante è inversamente correlato a quello dei morti: più tamponi, meno morti“. Quindi, aggiungono i promotori, “la capacità di fare tamponi in grande numero permetterebbe di contenere ed eliminare prontamente la trasmissione del virus in caso di sviluppo di focolai epidemici”.

Tutto questo, tengono a rimarcare i firmatari, per “evitare il ritorno al lockdown”.

Max