Cure a pagamento per i no vax Covid? Un’ipotesi “suggestiva” ma anche “pericolosa”, spiega all’Adnkronos Salute Andrea Crisanti. A scalpitare di recente è stata, in Germania, la Turingia: con gli ospedali di nuovo sotto stress causa Covid, il governatore Bodo Ramelow ha detto – come riporta la stampa locale – che non saranno più in grado di garantire a chi arriva in ospedale da non vaccinato che verrà comunque curato lì. Parole legate alla difficoltà del momento, ma che richiamano alla mente un dibattito di vecchia data: il Servizio sanitario nazionale può decidere di non pagare le cure per cittadini che, pur potendo evitare di ammalarsi gravemente aderendo a stili di vita corretti o a pratiche come la vaccinazione, scelgono deliberatamente di non fare niente di tutto ciò? “C’è sicuramente un razionale – ammette all’Adnkronos Salute il virologo – ma in qualche modo si scontra contro un dovere di solidarietà”.
“Io capisco che i non vaccinati impongono un peso e un costo alla società e che vien da dire: ‘Perché dobbiamo pagare noi per una scelta loro?’. Sicuramente è un’ipotesi suggestiva – osserva l’esperto – ma di fatto penso che in Italia non sia applicabile, perché non si possono discriminare le persone per il tipo di malattia che hanno o per il comportamento. Stanno male e basta”.
Il direttore del Dipartimento di Medicina molecolare dell’università di Padova spiega di far “fatica a pronunciarsi su questa cosa. Capisco che ha un razionale, una sua giustificazione, ma verrebbe meno il dovere di solidarietà per le persone malate e si aprirebbe un varco” ad altri ragionamenti che sono sulla falsariga di questo, “cioè gli obesi non li curiamo a carico del Ssn perché sono diventati obesi da sé, quegli altri non li facciamo perché hanno fumato loro. Questo ragionamento spinto all’estremo potrebbe addirittura portare all’assurdo di dire che uno che ha attraversato la strada imprudentemente non lo assistiamo” se viene investito. “E’ un discorso pericoloso”, sottolinea.
“Il lockdown dei non vaccinati non ha nessun senso. Invece dovremmo concentrarci a fare la terza dose” di vaccino anti-Covid, “perché ogni mese abbiamo 8-9 milioni di persone che diventano suscettibili all’infezione”. Secondo il virologo, infatti, insistere troppo su misure mirate ai non vaccinati equivale a disperdere energie preziose per sortire pochi risultati.
“Non c’è solo il problema dei non vaccinati”, spiega all’Adnkronos Salute il direttore del Dipartimento di Medicina molecolare dell’università di Padova. Il lockdown dei non vaccinati “non ha senso, anche perché i non vaccinati sono pochissimi rispetto al totale dei vaccinati”. E poi, aggiunge, “a noi vaccinare il 6-7% delle persone che ancora mancano richiede uno sforzo gigantesco e delle misure antiliberali. Pensiamo a fare le terze dosi”.