Dalle prime luci dell’alba, nelle province di Roma, Viterbo, Terni, Padova, Lecce, nonché in Spagna ed in Austria, è in corso una vasta operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Roma per dare esecuzione ad un’ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica di Roma – Direzione Distrettuale Antimafia, che dispone l’arresto di 38 persone, ritenute appartenenti, a diverso titolo, di un’associazione per delinquere (416 C.P.), facente capo a Salvatore Nicitra, uno degli ex boss della “Banda della Magliana”.
Nicitra ha, negli anni, monopolizzato l’area a Nord della Capitale, assumendo il controllo, con modalità mafiose, del settore della distribuzione e gestione delle apparecchiature per il gioco d’azzardo (slot machine, videolottery, giochi e scommesse on line), imposte con carattere di esclusività alle attività commerciali di Roma e provincia.
Le indagini dei Carabinieri hanno consentito altresì di far luce su 5 cold case, tutti verificatisi nel quartiere romano di Primavalle alla fine degli anni ’80, ad eccezione di uno avvenuto all’interno dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Aversa, che vedono coinvolto Salvatore Nicitra allo scopo di consolidare il proprio potere criminale nei quartieri romani di Primavalle, Casalotti, Montespaccato, Monte Mario, Cassia ed Aurelio. Si tratta dell’omicidio di Giampiero Caddeo, del duplice omicidio di Paolino Angeli e di Roberto Belardinelli, dell’omicidio di Valentino Belardinelli e del tentato omicidio di Franco Martinelli.
Contestualmente, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma stanno eseguendo un decreto di sequestro di beni mobili e immobili, utilizzati per la commissione dei reati o comunque acquisiti con proventi illeciti per un valore complessivo di circa 15 milioni di euro.
Aggiornamento ore 12.30
L’indagine “Jackpot”, ha consentito di accertare l’operatività di uno strutturato sodalizio criminale che vede in Salvatore Nicitra, ex boss della “Banda della Magliana”, il promotore e l’organizzatore, affiancato da alcuni dei suoi più stretti e fedeli sodali, tra i quali Rosario Zarbo, Francesco Inguanta e Antonio Dattolo.
L’associazione a delinquere aveva conseguito, con modalità mafiose, la gestione ed il controllo di attività economiche nel settore del gioco d’azzardo, vero e proprio core business del sodalizio, destinando parte degli introiti all’usura e recuperando, attraverso metodi estorsivi, i crediti derivanti da tale attività.
Le slot machines, collocate presso numerosi esercizi commerciali e regolarmente dotate di autorizzazione di pubblica sicurezza e sottoposte al controllo dell’AAMS, erano gestite in maniera apparentemente lecita dal Nicitra, il quale si serviva di varie società quali la JACKPOT srl, la LAS VEGAS Srl, e da Inguanta Francesco mediante la società EURO GAMES ed altre imprese intestate a prestanome.
Inoltre Nicitra e i suoi sodali gestivano la distribuzione di giochi illeciti tipo “totem”, “virtuali” e “lotto clandestino”, molto spesso installati o proposti nei medesimi locali pubblici a cui avevano imposto le slot machine regolari.
Nicitra aveva sviluppato un ulteriore sodalizio criminale finalizzato alla commissione dei delitti di riciclaggio di ingenti somme di denaro attraverso importanti centri finanziari internazionali, di reimpiego nell’economia legale delle risorse illecite accumulate attraverso la distribuzione e la gestione dei giochi illeciti, di fittizia intestazione di beni, nonchè di emissione ed utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti, e tanto per prevenire possibili controlli e l’applicazione di misure di prevenzione.
Contemporaneamente, le indagini si sono focalizzate anche sugli omicidi di cui si è reso protagonista Nicitra, verificatisi nel quartiere romano di Primavalle alla fine degli anni ’80, ad eccezione di un evento avvenuto all’interno dell’O.P.G. di Aversa, con la morte di Giampiero Caddeo, deceduto, il 10.08.1983, a causa del crollo di una parte divisoria della sua cella, per l’esplosione della bomboletta di un fornello a gas, innescato dal Nicitra per uccidere Roberto Belardinelli che, in quel momento, era accidentalmente assente.
In particolare, il 12.11.1988 più uomini armati esplosero numerosi colpi d’arma da fuoco, in zona Primavalle, contro tre soggetti, tra i quali Paolino Angeli, colpito mortalmente, Franco Martinelli, che rimase ferito e Roberto Belardinelli il quale, a seguito di complicazioni successive al proprio ferimento, morì il 17.12.1988.
Appena 12 giorni dopo, in zona Primavalle, venne ucciso Valentino Belardinelli, fratello di Roberto. La vittima venne colpita con svariati colpi d’arma da fuoco esplosi da due soggetti, mentre stava per rincasare insieme alla fidanzata Loredana, peraltro in stato interessante.
L’individuazione di Nicitra quale mandante ed esecutore degli omicidi è stata possibile a seguito di un’approfondita rivalutazione delle dichiarazioni rese, tra il 1994 ed il 1995, da un collaboratore di giustizia vicino al’ex boss della Magliana, riscontrate da elementi oggettivi contenuti nei fascicoli d’indagine degli omicidi e dalle convergenti dichiarazioni di un altro collaboratore di giustizia della stessa estrazione criminale.
Infine, i militari del Nucleo Investigativo di Roma stanno eseguendo una misura di prevenzione patrimoniale, emessa dal Tribunale di Roma Sezione Misure di Prevenzione su richiesta della DDA, nei confronti di Nicitra, Zarbo e Inguanta già destinatari di misura cautelare in carcere.
Ai tre soggetti sono stati sequestrati 37 beni immobili, anche di pregio, di cui 33 a Roma e Provincia e 4 a Palma di Montechiaro (AG), 19 società di cui 2 nel settore della ristorazione, 6 nella gestione di sale giochi e scommesse, 3 società immobiliari e 8 società di servizi a Roma e Provincia, 130 rapporti finanziari/bancari, 25 veicoli di cui 8 autovetture, 16 motocicli e un ciclomotore, per un valore complessivo di circa 15 milioni di euro.