Nel 2023 il Lazio ha registrato un aumento significativo delle diagnosi di Hiv, con un totale di 351 nuovi casi. Questo dato supera la media nazionale ed evidenzia un’incidenza di 5,2 diagnosi ogni 100.000 abitanti. Circa l’83,8% dei contagi è avvenuto tramite rapporti sessuali, un trend che allinea la regione alle tendenze nazionali. L’analisi dei dati evidenzia come più della metà delle diagnosi sia stata effettuata tardivamente, spesso dopo la comparsa di sintomi correlati. Numeri che segnano un ritorno ai livelli pre-pandemia, sottolineando la necessità di intensificare la prevenzione e la sensibilizzazione.
Il rapporto 2023, elaborato dal Seresmi e dall’Istituto Lazzaro Spallanzani, colloca il Lazio tra le regioni italiane con un’incidenza superiore alla media nazionale, pari a 4 diagnosi ogni 100.000 abitanti. La maggior parte delle nuove infezioni (83,8%) è stata contratta per via sessuale, con un tasso significativo tra gli eterosessuali (43,6%).
I dati indicano una leggera predominanza di diagnosi tra uomini rispetto alle donne, ma entrambe le categorie presentano valori rilevanti. Il quadro epidemiologico richiama l’attenzione sull’importanza della diagnosi precoce, che nel 2023 ha visto un miglioramento dal 9% al 14% delle notifiche totali.
Nel 57,5% dei casi, la diagnosi di Hiv è arrivata in una fase avanzata, quando l’infezione aveva già iniziato a compromettere il sistema immunitario. Quasi la metà delle persone sottoposte al test (47,2%) si è rivolta ai centri diagnostici solo dopo aver manifestato sintomi specifici.
Questo ritardo non solo aumenta il rischio di complicanze per il paziente, ma contribuisce anche alla diffusione inconsapevole del virus. Le autorità sanitarie regionali attribuiscono questi ritardi a una scarsa consapevolezza della popolazione sull’importanza dei test periodici, soprattutto tra le categorie a rischio.
Per affrontare l’aumento dei casi, la Regione Lazio ha potenziato le politiche di prevenzione e ha reso più accessibile il test dell’Hiv. L’obiettivo è incentivare la diagnosi precoce, che consente di avviare tempestivamente le terapie antiretrovirali e migliorare la qualità della vita dei pazienti.
Il direttore del Dipartimento clinico dello Spallanzani, Andrea Antinori, ha sottolineato la necessità di rafforzare ulteriormente le campagne di informazione, includendo tematiche legate alla prevenzione e al trattamento. Le iniziative mirano a ridurre lo stigma sociale legato all’Hiv e a promuovere comportamenti sessuali sicuri.