Indubbiamente il Covid-19 ci ha messo del suo, ‘amplificando’ un’emergenza sociale che ha in realtà radici lontane. Ad ogni modo, fonte Istat, ‘sembrerebbe’ che nel 2019 (quando toccò il 6,4%), seppure di poco, in tal senso le cose stessero leggermente migliorando poi, il ‘dramma’ del 2020, ed ecco che oggi ‘scopriamo’ che la povertà assoluta (termine agghiacciante), è tornata a crescere coinvolgendo qualcosa come più di due milioni di famiglie (ora al 7,7%), quindi oltre 5,6 milioni di individui (il 9,4% rispetto al 7,7% del 2020).
Altrettanto ovviamente, penserete che purtroppo, l’incidenza delle famiglie in povertà assoluta continua ad essere ad appannaggio del Sud (dove dall’8,6% è salita al 9,4%), ed invece no: l’incremento maggiore è stato invece registrato Nord! Qui infatti la povertà familiare, dal 5,8% del 2019, è schizzato al 7,6%.
Quindi, ‘tutt’altra musica’ rispetto al 2019, quando le famiglie povere erano ‘spalmate’ lungo lo Stivale: il 43,4% al Nord (oggi al 47%), ed il 42,2% al Sud (oggi al 38,6%).
Nello specifico, oggi i poveri assoluti residenti (45,6% del totale, distribuiti nel 63% al Nord-ovest e nel 37% nel Nord-est), nelle regioni del Nord sono oltre 2 milioni 500mila mentre, nel Mezzogiorno, sono 2 milioni e 259mila (40,3% del totale, di cui il 72% al Sud e il 28% nelle Isole).
Impietosa infine la suddivisone dell’incidenza di povertà assoluta per classi di età dove, ripartite in tre differenti fasce troviamo fra i giovani 18-34 anni, l’11,3% (oltre 1 milione 127mila individui); in quella 35-64 anni al 9,2% (oltre 2 milioni 394mila individui); infine, l’incidenza di povertà assoluta relativa alla fascia over 65, si trova al 5,4% (coinvolgendo oltre 742mila persone).
Infine, spiega l’Istituto Nazionale di Ricerca, “L’intensità” della povertà assoluta – che valuta quanto la spesa mensile delle famiglie povere è in media al di sotto della linea di povertà (cioè ‘quanto poveri sono i poveri’) – registra una riduzione (dal 20,3% al 18,7%) in tutte le ripartizioni geografiche. Un risultato, si spiega, “frutto anche delle misure messe in campo a sostegno dei cittadini (reddito di cittadinanza, reddito di emergenza, estensione della Cassa integrazione guadagni, ecc.) che hanno consentito alle famiglie in difficoltà economica – sia quelle scivolate sotto la soglia di povertà nel 2020, sia quelle che erano già povere – di mantenere una spesa per consumi non molto distante dalla soglia di povertà”.
Max