Mercoledì la procuratora di Cracovia ha cominciato ad ascoltare la testimonianza di Roman Polanski, ma già sappiamo che la decisione riguardo l’estradizione del regista 81-enne non sarà presa subito.Il tribunale dovrà prima esaminare la documentazione relativa alla procedura di estradizione negata in Svizzera nel 2010, la quale dovrà prima essere tradotta da un traduttore giurato.
Il processo di mercoledì è durato quasi 9 ore. Roman Polanski ha detto ai giornalisti, che lo aspettavano fuori dal tribunale, che è stanco. La testimonianza è stata dolorosa ’Ho dovuto parlare di cose, che avrei preferito scordare’ – ha spiegato il regista polacco.
Il procuratore generale Mateusz Martyniuk ha confermato che la richiesta è stata avanzata al procuratore di Cracovia che gestisce il caso e che già lo scorso ottobre aveva convocato e interrogato Polanski, respingendo tuttavia una richiesta di arresto da parte degli Usa. Il regista era allora a Varsavia per l’inaugurazione di un museo sulla storia degli ebrei polacchi e ha in programma di realizzare un film in Polonia tra febbraio e marzo 2015.
L’avvocato del regista ha informato i media che i giudici si riuniranno ad aprile per decidere riguardo la causa di estradizione. Probabilmente non servirà più la testimonianza di Polanski. Il regista, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha confermato che ha tanta fiducia nella giustizia polacca.
Anche se il procurature , deciderà che Polanski dovrà essere estradato, l’ultima parola spetta al Ministro della Giustizia Cezary Grabarczyk.
Secondo l’ex-Ministro di Giustizia, Zbigniewa Cwiakalskiego, l’estradizione è poco probabile -la vittima ha perdonato il reato e Polanski sta ormai vivendo la terza età. Secondo la legge polacca la causa è ormai caduta in prescrizione.
Giornalisti da tutto il mondo sono venuti ad assistere il processo del famoso regista. Gli interessati sono tanti, dal momento che il tribunale affronta la richiesta di estradizione presentata dagli Stati Uniti nei confronti del regista de ” Il pianista”, accusato di violenza sessuale con l’ausilio di sostanze stupefacenti ai danni di una ragazzina di 13 anni, Samantha Geimer, dopo una seduta fotografica a Los Angeles nel 1977, nella villa di Jack Nicholson, quando aveva 43 anni. Dopo essersi dichiarato colpevole, Polanski, viene rinchiuso in un istituto psichiatrico. Nel 1978 gli viene concessa la libertà condizionata per finire il suo progetto cinematografico ma fugge a Parigi. Da allora il regista evita i paesi dai quali teme l’estradizione.
Dopo tanti anni,nel 2008 Samatha Geimer ha affermato di non avere risentimento verso lui e di volere che il caso sia chiuso.
Nel settembre 2009 Polanski venne arrestato in Svizzera, dove era andato per ricevere al Zurig Film Festival il premio per la sua carriera. Dopo 300 giorni di arresti domiciliari al Gstaad sulla base di un mandato di cattura internazionale emesso nel 2005 su richiesta delle autorità giudiziarie statunitensi,é stato liberato nel luglio 2010 quando le autorità elvetiche hanno deciso di non estradarlo. Nello stesso anno l’attrice inglese Charlotte Lewis,che nel 1986 aveva girato con il regista polacco il film ’Pirati’,ha accusato il regista di averla forzata ad avere rapporti sessuali quando aveva sedici anni. L’attrice non ha presentato alcuna prova e la causa è stata chiusa.
Nel 2011 Polanski ha chiesto pubblicamente scusa a Samantha Geimer.
Il regista è perseguitato da 37 anni dagli investigatori americani.
Polanski ha vinto nel 2002 il premio Oscar per il film Il Pianista e il suo Rosemary’s Baby fa parte dell’archivio nazionale della Biblioteca del Congresso USA.