CRAC BANCHE – RENZI: ‘NESSUN FAVORITISMO, NOI NON FACCIAMO LEGGI AD PERSONAM’. STABILITÀ: ‘BERLUSCONI? CERTE COSE LE DICEVA MA NON LE FACEVA’

“Nessun favoritismo il nostro non è più il governo delle leggi ad personam. Il conflitto di interessi che si attribuisce al ministro Boschi è del tutto falso. Su questo tema noi non accettiamo lezioni di trasparenza da nessuno”. Così, di primo mattino, Matteo Renzi ai microfoni di Rtl 102.5, commentando i duri attacchi delle opposizioni in merito alla vicenda Banca Etruria. “Se c’è un conflitto di interessi, allora io dico è bene che il ministro Boschi si dimetta. Se non c’è, è evidente che la mozione sarà respinta. Ripeto: se c’è conflitto interessi lo dimostrino, la realtà dice il contrario. C’è il tentativo di trasformare la discussione sulla mozione in uno show mediatico. Faranno cartelli, striscioni… perché il loro obiettivo e’ unicamente quello di attaccare il governo”. Poi il presidente del Consiglio, dopo che in questi giorni qualcuno ha fatto notare che l’abolizione della tassa sulla prima casa è una vecchia ‘battaglia’ della destra, interviene a piedi uniti contro Berlusconi: “E’ vero, Berlusconi certe cose le diceva ma non le faceva. E’ stato presidente del Consiglio per 3347 giorni e non ha fatto la riforma del lavoro, non semplificato la Pubblica amministrazione, non ha fatto un sistema istituzionale più solido, non ha eliminato l’Irap per abbassare il costo del lavoro. Il problema non è cosa dici ma se le cose che dici poi le fai – ha quindi aggiunto –  Non sono mai stato contro gli altri, io non parlo male dei miei avversari, io non pratico l’odio ma il rispetto. Dopo di che sono i risultati a parlare. Se l’Italia si è rimessa in moto è perché abbiamo fatto il Jobs act se lo si fosse fatto dieci anni fa, come ha fatto la Germania, oggi saremmo più forti della Germania”. Poi il discorso ha virato sulle imminenti amministrative e sulla scelta dei candidati: “I candidati-sindaco di Roma, Milano e Napoli li decideranno i cittadini con le primarie. Il Pd è l’unico ad avere uno solo che decide, fa scegliere i cittadini. Nel M5S non ho capito se decide il blog o il guru, in Fi sostanzialmente decide Berlusconi, perché sono due partiti incentrati sul leader. Da noi – ha continuato Renzi riferendosi al Pd – c’è una cosa che si chiama democrazia e quindi si decide con le primarie. Io preferisco un partito che, magari, litiga, si divide, ma che discute. Non potrei mai stare in un partito come Cinquestelle che comprime la libertà, per il semplice motivo che hai Beppe Grillo che è il proprietario del logo e quindi è il proprietario del partito che dal blog ti dice cosa devi fare”.

M.