Tutt’Italia, o quasi, in zona rossa. Se non è un lockdown generale, poco ci manca: tranne eccezioni come la bianca Sardegna e spruzzi d’arancio qua è, il BelPaese si tinge di rosso sulla scia della crescita dei dati di contagio da covid-19: mentre le campagne vaccinali traballano, settore sociale e economico va in apnea. Sarà una Pasqua in rosso, in ogni senso in particolare per i commercianti. “oltre 50 milioni persi”, con rischio chiusura definitiva per il 15-20 per cento di locali e esercizi, come a Roma e nel Lazio, laddove a subire pesanti contraccolpi dalle chiusure è anche il comparto agroalimentare. Si temono almeno altri 12mila licenziamenti nel settore.
Niente aperitivi o pranzi all’aperto, niente Pasquetta e gite fuori porta con approdo a bar e ristoranti: e i titolari delle attività romane fanno la conta di perdite che rischiano di portare alla saracinesca definitiva per molti. Il presidente della Fipe Confcommercio Sergio Paolantoni afferma che oltre il 50 per cento degli esercenti non farà né asporto, né delivery. “Manterranno le attività ferme e basta”. “solo per i giorni festivi, per Pasqua e Pasquetta, abbiamo calcolato 50 milioni di perdite – afferma Paolantoni.
Soldi bruciati che vanno aggiunti ai 300 milioni di euro di perdite del primo trimestre di quest’anno.
Una situazione che per il presidente della Fipe nemmeno i ristori potranno sanare: dei locali di Roma 18 mila sono a rischio, con 10-12 mila persone a rischio licenziamento.