Come risaputo, da oltre anno non c’è categoria commerciale in Italia, che non abbia dovuto fare i conti con la terribile crisi economica seguita all’emergenza sanitaria. Alcune attività anzi, moltissime, si sono addirittura dovute arrendere, chiudendo i battenti per sempre.
Fortunatamente, come la storia insegna, il nostro è un popolo di poeti, santi, navigatori ed inventori e, quando se ne prospetta il bisogno, ‘necessità fa virtù’.
Così, un’agenzia di viaggio da mesi costretta ‘al nulla’ ha pensato bene di unire l’utile al dilettevole, inventandosi un’offerta unica: viaggio con vaccinazione compresa.
L’innovativa idea, è frutto della mente creativa dell’Eurasian Travel di Bologna, che offre a tutti l’opportunità di ‘Volare in Russia non solo per turismo, ma per vaccinarsi contro il Covid’.
Come ha spiegato alle agenzia di stampa il suo direttore, Pietro Di Febo: ”Siamo un piccolo tour operator di Bologna, specializzato per viaggi in Russia e in Cina. Dalla fine dello scorso anno, abbiamo avuto decine e decine di richieste per potersi vaccinare in Russia. Non ci siamo mai occupati di turismo medicale, anche se è un settore molto forte: c’è gente che si muove per rifarsi i denti, i capelli e cure estetiche in generale”.
Così, vista la continua richiesta, ”di partire per la Russia a fini vaccinali, abbiamo cominciato a chiedere informazioni ai nostri partner in Russia se questa cosa fosse possibile dal punto di vista sia tecnico che delle regole. In questo momento, infatti, per motivi di turismo tra i due Paesi non si può viaggiare; i visti turistici sono sospesi sia da parte delle autorità italiane in Russia, sia da parte delle autorità russe in Italia. Abbiamo anche verificato se fosse possibile per noi proporre questo tipo di pacchetti ai nostri clienti e con i nostri legali lo abbiamo completamente superato perché, fino a prova contraria, ognuno è libero di curarsi dove meglio crede“.
Riguardo poi il target dei suoi clienti il direttore spesa che “I turisti italiani vanno a caccia del vaccino russo, come ci dicono già al telefono, perché magari lo preferiscono ad alcuni disponibili in Italia. La maggior parte delle persone che si sono rivolte a noi sono coppie e persone singole, principalmente nella zona del Nord Italia e per il 60-70% le richieste arrivano dalle province di Bergamo e Brescia, a seguire Sardegna e Campania. Non mancano però anche gruppi di amici di 3-4 persone”.
Un viaggio assicura il manager bolognese, i cui ”I costi sono relativamente accessibili perché, come in Italia anche in Russia, i prezzi degli alberghi sono crollati: un hotel a 5 stelle che un anno fa a Mosca si comprava a 300 euro a notte ora viene a costare 60 massimo 80 euro. Si parte dai 1.700 euro a salire, volo escluso che va ad incidere per 300 massimo 400 euro. Abbiamo però anche richieste di vedere il Sud della Russia, in questi caso offriamo pacchetti molto complessi che costano 8.000-9.000 euro a persona”.
Nello specifico, spiega ancora il direttore, ”Abbiamo pensato a sei diverse tipologie di pacchetto: si parte da un pacchetto base per poi salire e costruirlo con i clienti che hanno esigenze diverse. Dobbiamo anche considerare, che tra la prima e la seconda dose i vaccini russi richiedono minimo tre settimane, quindi di fatto diventa un viaggio molto lungo. Normalmente i viaggi turistici durano massimo 11 giorni, qui si arriva a 23, di conseguenza bisogna riempire le giornate ai turisti“.
Ma non solo, precisa ancora Di Febo, ”Abbiamo previsto una proposta che comprende Mosca e San Pietroburgo, un’altra Mosca e l’Anello d’oro con le città che sono attorno alla capitale. C’è poi una forma un po’ più leggera economicamente in cui ci sono i primi 3-4 giorni dove si ha il check up medico e tutto quanto richiesto dalla clinica russa, poi si lascia libero il cliente durante le tre settimane e mezzo di organizzarsi in maniera autonoma, e per fare il richiamo del vaccino gli ultimi 3-4 giorni con tutti i dovuti controlli medici ante e post vaccino”.
Nello specifico, aggiunge il direttore dell’Euroasian Travel, “A noi preme molto di più l’aspetto relativo alle restrizioni di viaggio perché come tour operator dobbiamo rispettare tutte le normative previste: siamo assicurati, abbiamo le licenze, il Fondo di garanzia previsto dalla legge, però non possiamo spostare persone di due Paesi che non lo permettono. Di fatto noi siamo pronti già domani, ci stiamo confrontando con le autorità consolari dei due paesi per sapere come muoversi in maniera corretta, rispettando le regole di ingresso, i visti, le quarantene e poi siamo davvero pronti perché, ripeto, abbiamo davvero tante tante richieste”.
Ovviamente, riconosce Di Febo, ”Dal punto di vista imprenditoriale questo tipo di viaggi va sfruttato nei prossimi 3-4 mesi al massimo. Si parte da metà-fine aprile. Noi siamo un tour operator ormai fermo da un anno perché le frontiere sono completamente chiuse e, quindi, siamo pronti a partire. Abbiamo già i contratti con gli alberghi in Russia, i servizi di trasporto e con le cliniche, stiamo mettendo a punto gli aspetti sulle motivazioni di ingresso, cioè come gestire i passeggeri che escono ed entrano in Italia“.
Max