“L’Italia è stata colpita fortemente dallo shock pandemico, siamo stati l’epicentro della pandemia con un bilancio di -9% di Pil nel 2020” ma “dopo alcune esitazioni iniziali, sia italiane ma anche a livello che europeo, c’è stata una diversa consapevolezza rispetto alla crisi globale e si è dato spazio alle leve fiscal” e a “favorire un certo coordinamento” e questo “ha permesso di gettare anche la base di una ripresa che negli ultimi trimestri che viviamo”. E’ il quadro delineato dal Capo Economista di Sace, Alessandro Terzulli, intervendo all’evento ‘Future forward: Italy and the future of trade’, organizzato da Economist con il supporto di Philip Morris International.
Terzulli ha quindi ricordato “tutto quello che la Banca centrale europea ha fatto” nel corso della pandemia per la tenuta del sistema economico europeo, ma, ha aggiunto il Capo economista di Sace, “anche a livello nazionale non dobbiamo dimenticare tutto ciò che il sistema bancario nazionale ha fatto” come “i prestiti sulla liquidità alle imprese”. “Noi -ha osservato- abbiamo giocato un ruolo sull’aspetto delle garanzie anche con il programma ‘Garanzia Italia’ offrendo supporto per circa 30 miliardi di euro”.