“La quarta ondata della pandemia ci sarà. E, in effetti, i casi che sono saliti negli ultimi 20 giorni rappresentano già un inizio di quarta ondata, però, come ci dicono i medici, negli ospedali si vede che in questa fase chi sta male in forma seria, tanto da ricorrere alle cure ospedaliere, è prevalentemente chi non si è vaccinato”. Lo ha detto Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, intervenuto a Radio anch’io, su Rai Radio1. “Questa ondata – ha aggiunto- sarà caratterizzata da un ulteriore incremento di casi positivi, ma anche da una stabilizzazione dei ricoveri e dei decessi che sarà più probabile vedere laddove è maggiore la percentuale di popolazione non vaccinata”.
Sileri ha poi sottolineato che “ci stiamo molto impegnando a vaccinare la popolazione giovane, con tante iniziative. Ma la cosa più importante e che più mi preoccupa è andare a cercare gli over 50 non immunizzati perché saranno loro, non vaccinati a maggior rischio, ad essere inclusi nel computo dei malati gravi di questa quarta ondata”.
Sul Green pass “la stragrande maggioranza degli italiani segue le regole. E’ una piccola percentuale che non lo fa. E’ l’eccezione chi scarica il certificato falso”. A dirlo Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute a Radio anch’io, su Rai Radio1.
“Al ristorante le persone arrivano, mostrano il Green pass e, nella stragrande maggioranza dei casi hanno già il documento aperto. Perché dobbiamo pensare che si tenti di sfuggire alle regole facendo anche un atto illegale, ovvero esibendo Green pass falsi?”, ha aggiunto Sileri ricordando che “abbiamo circa 40 milioni di persone che hanno fatto già la prima dose di vaccino, 35 milioni hanno completato il ciclo vaccinale. Sono persone che hanno di diritto il Green pass. Poi vi è una quota di persone che non può essere vaccinata, sotto i 12 anni. E c’è una forchetta molto ristretta di non vaccinati, che stiamo colmando, che possono avere il Green pass attraverso il tampone”. Secondo il sottosegretario “le cose stanno andando bene, il virus lo stiamo mettendo all’angolo anche se il pericolo di nuove varianti c’è sempre”.
“Sicuramente sarà maggiore la circolazione del virus pandemico alla ripresa scolastica, perché dopo il periodo estivo ripartiranno tutte le attività, non solo la scuola. Oggi vediamo maggiori contagi nei luoghi di vacanza, dove c’è più assembramento. A settembre-ottobre invece ripartirà tutto”. Il numero dei contagi, quindi, “dipenderà da quanto sarà vaccinata la popolazione”, ha detto ancora Sileri.
Quanto a una terza dose di vaccino anti Covid, “immagino che si dovrà fare. Difficile poter dire però quando, anche se è verosimile che si possa fare almeno dopo un anno dalla vaccinazione completata”. “E’ difficile dire quando servirà la terza dose – ha spiegato Sileri – perché conosciamo questo vaccino da poco meno di un anno come largo uso nella popolazione. E sappiamo che, ad oggi, la risposta protettiva permane. Ma quanto durerà questa risposta lo scopriremo solo nei prossimi mesi. E’ verosimile che possa durare un anno, un anno e mezzo. Se così dovesse essere è chiaro che una terza dose sarà necessaria”.