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Covid: “Sarà crisi se arriveremo a 600mila contagi, le misure sono per evitarlo”, spiega la Zampa

Ospite negli studi de La7, Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute, ha riferito delle proiezioni in merito alla quantità dei nuovi contagi, sulle quali lavorano alacremente gli esperti. Proiezioni che hanno determinato le recenti misure restrittive presentate ieri dal premier. Dunque, tiene subito a precisare la Zampa, che “Siamo molto distanti da marzo, tra l’altro per un’età media diversa dei soggetti positivi. Sarà crisi quando si arriverà a 600mila contagi, e le misure messe in campo servono proprio ad evitare di arrivare al punto di crisi“.

Zampa: “Capisco che i sindaci avrebbero potuto essere più coinvolti. Saranno guidati”

E’ bene ricordare, precisa la sottosegretaria, che “Le misure prese ieri sono state assunte di concerto con i presidenti delle Regioni. Capisco che i sindaci avrebbero potuto essere più coinvolti”. Tuttavia la Zampa è certa che sia “il ministro Lamorgese che il presidente Conte, forniranno ulteriori indicazioni su quali sono le misure, e chi deve metterle in atto“.

Zampa: “Ci vogliono almeno 7 giorni per vedere i primi effetti delle misure”

Nello specifico, ha spiegato la sottosegretaria alla Salute, ”Vediamo che due terzi dei nuovi contagiati adesso è asintomatico. Un aspetto di cui tenere conto”. Ora, ha proseguito, ”Ci attendiamo che queste nuove misure diano dei risultati, non subito, ma fra qualche giorno. Ci aspettiamo di vedere i primi risultati entro almeno 6-7 giorni”.

Zampa: “Dobbiamo uscire dalla logica del lockdown. Il coprifuoco? Creato dai media”

Premettendo che giustamente “la salute viene prima di tutto”, e precisando che la ‘voce’ secondo cui “si andava verso un tremendo coprifuoco, è una notizia creata dai media, ma né io, né il ministro della Salute, né altri esponenti del governo abbiamo creduto che si dovesse andare verso il coprifuoco”, la Zampa lancia un invito perché  Dobbiamo uscire dalla logica del lockdown e imparare la convivenza con il virus, sennò moriamo di qualche altra cosa”.

Max