Sicuramente la situazione è ancora ‘più o meno’ sono controllo, e si attendono con ansia i frutti – da qui a 3 settimane – di queste ultime misure interne al recente Dpcm, tuttavia, a leggere i numeri relativi ai contagi (pubblicati nel quotidiano report, a parte), c’è comunque da impallidire.
E die che, proprio stamane, è intervenuto in merito all’attuale recrudescenza del virus, anche il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza (nella foto), per fare il punto della situazione e, in qualche modo, invitandoci tra le righe ad essere fiduciosi. “Abbiamo un trend dell’epidemia in aumento, che è stato più marcato nelle ultime 2-3 settimane – ha spiegato l’esperto – Abbiamo un numero di decessi ancora relativamente limitato e l’occupazione delle terapie intensive è al di sotto al livello di guardia”. i”.
Di tutt’altra idea invece Walter Ricciardi (ordinario di Igiene generale e applicata alla Facoltà di medicina e chirurgia dell’università Cattolica di Roma), e consigliere del ministro della Salute, Speranza. per l’emergenza Covid-19 il quale, sempre oggi ha affermato che “Ci sono delle aree del paese dove la trasmissione è esponenziale e le ultime restrizioni adottate che possono essere efficaci nel resto del territorio, in quelle zone non sono valide per fermare il contagio. A Milano e Napoli uno può prendere il covid entrando al bar, al ristorante, prendendo l’autobus. Stare a contatto stretto con un positivo è facilissimo perché il virus circola tantissimo.”
Dunque, ha tenuto a ribadire ancora una volta Ricciardi, “In queste aree il lockdown è necessario, in altre aree del paese no. Ci troviamo in presenza di migliaia di soggetti asintomatici che tornano a casa, dove non si indossa la mascherina, ci si bacia e ci si abbraccia”.
Max