“Bisogna continuare a mantenere dei comportamenti prudenti e soprattutto correre a vaccinarsi. Bisogna essere tanto veloci quanto la staffetta italiana alle Olimpiadi, perché è il modo migliore per ottenere il Green pass e quindi svolgere tutte le attività in sicurezza”. A tracciare un filo rosso tra la corsa al vaccino e l’oro tricolore nella staffetta 4×100 uomini alle Olimpiadi di Tokyo è il direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, in un videomessaggio diffuso dopo la conferenza stampa sui dati del monitoraggio Covid-19.
“Fortunatamente stiamo molto al di sotto della soglia critica per quanto riguarda i tassi d’occupazione di area medica e terapia intensiva, anche se in qualche regione abbiamo visto una tendenza a un certo aumento, però per ora contenuto. Possiamo anche aspettarci ancora un certo aumento sia in area medica che in terapia intensiva, come conseguenza a medio termine dell’aumento dell’incidenza che c’è stato nelle scorse settimane, però siamo ben al di sotto della soglia critica, per lo meno per ora”, ha detto ancora Rezza esprimendo un certo “ottimismo”. “Il messaggio è da una parte relativamente positivo per quello che è l’andamento dell’Rt”, analizza, “con un cauto ottimismo” anche “per quanto riguarda la diminuzione della velocità di aumento dell’incidenza. Dall’altra parte – ribadisce – il messaggio deve essere comunque sia quello di mantenere dei comportamenti prudenti. E vedremo anche, io spero – auspica il Dg – l’effetto dell’uso del Green pass nelle situazioni che fino ad ora erano considerate a rischio”.
“Oggi siamo a 6.599 nuovi casi con quasi 245mila tamponi effettuati, quindi un numero abbastanza consistente di tamponi, più di ieri” con “un po’ meno casi”, ha quindi ricordato. “Io ho sempre detto – ha precisato – non diciamo ‘i casi oggi aumentano, domani diminuiscono’, per carità. Però”, commenta, “questi numeri “mostrano un trend che non sembra essere un trend quantomeno in deciso aumento. E da questo punto di vista in qualche misura sono dati confortanti”.
Quanto alla terza dose di vaccino anti-covid “in questo momento, è bene dirlo, non c’è nessuna certezza né a favore né contro”. Però “probabilmente ci sono alcuni strati di popolazione che andranno rivaccinati entro l’anno. Va valutata la rivaccinazione per altre categorie di persone. Probabilmente, se si decidesse di farlo, per le persone più fragili, che sono a maggior rischio di conseguenze gravi”. Rezza ha ricordato che “Paesi come il Regno Unito, la Germania e anche la Francia stanno valutando la terza dose, a cominciare dalle persone più fragili. Da noi già ci sono già stati pareri, anche del Cts e del Centro nazionale trapianti, per valutare la rivaccinazione, soprattutto negli immunodepressi, come i trapiantati. Bisogna studiare naturalmente la tempistica, vedere quando vale la pena farlo, e potrebbe, uso il condizionale – precisa – essere considerata una rivaccinazione, un richiamo, per le persone più fragili, come ad esempio i grandi anziani. Dopodiché il resto va valutato”, ha ribadito.
In ogni caso guardando ai dati italiani “possiamo dire, da una parte, per ora con una certa soddisfazione, che in qualche modo abbiamo limitato i danni rispetto ad altri Paesi, come il Regno Unito o la Penisola Iberica che hanno incidenze molto più elevate delle nostre, anche se cominciano a diminuire. Ma d’altra parte dobbiamo dire che è bene continuare a mantenere dei comportamenti prudenti, e misure come il Green pass possono in questo momento limitare, soprattutto negli spazi di aggregazione, le possibili conseguenze, e permettere a tutti di vivere l’estate in maniera quasi normale”, ha concluso.