“Tutti gli eventi in programma per la prossima stagione estiva sono a rischio”. L’allarme arriva dalla Federpol, per voce del suo presidente Luciano Tommaso Ponzi, che spiega così le ragioni di una preoccupazione che gli investigatori privati ritengono quanto mai fondata. “In questi giorni – spiega – si parla molto di ripartenza, si programmano concerti, manifestazioni e c’è perfino chi sostiene che per le discoteche sia arrivato il momento di riaprire. Eppure, nessuno si è posto il problema della sicurezza. Dal nostro punto di osservazione, che riteniamo senz’altro privilegiato, registriamo infatti che il personale preparato e formato secondo l’attuale e stringente normativa potrebbe essere decisamente carente, se non addirittura insufficiente”.
Il numero uno di Federpol chiarisce così i termini della questione: “Gli addetti ai servizi di controllo, ovvero coloro i quali si occupano della security e safety durante spettacoli e manifestazioni di pubblico intrattenimento, sono esperti di sicurezza che, per obbligo di legge, devono partecipare a uno specifico corso di 90 ore e superarlo con una prova finale che si tiene presso le autorità di pubblica sicurezza”.
“Gli stessi poi – fa notare – ogni due anni devono sottoporsi a ulteriore verifica del mantenimento dei requisiti soggettivi e oggettivi. A causa della pandemia, però, non solo molti di questi operatori, fermi praticamente da 14 mesi, hanno cambiato lavoro, ma è da rilevare anche che, buona parte degli attuali attivi, al momento ha i documenti per poter operare scaduti”.
“Federpol – ricorda Ponzi – ha rappresentato più volte al ministero dell’Interno questa criticità, anche nell’ultimo incontro tenutosi il 25 maggio, sollecitando una proroga della validità dei tesserini delle liste degli operatori presenti nelle varie prefetture, e nel contempo si è attrezzata organizzando un corso online per preparare i futuri operatori rendendo possibili gli eventi di prossima realizzazione”.
Tuttavia, secondo il presidente Ponzi, non si è ancora percepita l’urgenza del problema. “Nei mesi scorsi abbiamo sentito parlare spesso degli operatori coinvolti nelle manifestazioni di pubblico intrattenimento, dagli allestitori ai truccatori, dai parrucchieri ai costumisti, ma, purtroppo, non si è sentito parlare mai di coloro che si occupano della sicurezza di questi eventi. E questa è una lacuna che rischia addirittura di mettere a rischio l’intera stagione estiva”, avverte.
“Ora – conclude Ponzi – ci attendiamo maggiore ascolto e azioni che consentano di ristorare almeno parzialmente un settore fortemente penalizzato”.