“Quello che Roberto Spada non accettava era che un giornalista nel suo ‘fortino’ potesse fare domande. Anche i ‘no vax’ alle manifestazioni non permettono di sollevare dubbi e iniziano a rifiutare la presenza dei giornalisti, accusati di essere emanazione di chissà quale potere”. Così il giornalista Daniele Piervincenzi, aggredito con una testata nel 2017 da Roberto Spada a Ostia, commenta all’Adnkronos gli ultimi episodi di violenze e minacce, anche ai danni di giornalisti, avvenuti in diverse manifestazioni contro il green pass.
“Anche a me è successo qualcosa di simile, quando l’anno scorso stavo seguendo per lavoro una manifestazione no-vax alla Bocca della Verità a Roma – racconta – durante il sit-in fui accerchiato e offeso dai manifestanti. Poi una parte del servizio televisivo fu ripreso da ‘Blob’ e sui miei social sono piovuti una marea di insulti, tanto che ho dovuto chiudere i miei profili per un paio di mesi”.
Piervincenzi il 7 novembre 2017 si trovava a Ostia per un servizio per la trasmissione Rai ‘Nemo’ quando lui e l’operatore Edoardo Anselmi furono aggrediti da Roberto Spada che per quella ‘testata’ è stato condannato a 6 anni, condanna confermata dalla Cassazione con il riconoscimento dell’aggravante del metodo mafioso. “Nelle violenze e nelle minacce dei no vax – conclude – rivedo la stessa frustrazione che ho visto nel boss ‘di turno’ quando non riesce a imporre la propria egemonia e sente di non avere il controllo della situazione”.