“Con questi numeri, senza vaccini sarebbe stata una strage”. Luca Zaia, governatore del Veneto, fa il punto della situazione covid nella regione, in una giornata caratterizzata da un bollettino con 6.381 contagi e 28 morti.
“Sembra, toccando ferro, che la curva nel paese si sia appiattita negli ultimi 5-6 giorni. Questa è la settimana cruciale. Abbiamo circa 200 persone in terapia intensiva, ma da circa una decina di giorni il dato rimane a quel livello e questo è un segnale positivo: è chiaro che il vaccino ha fatto il suo lavoro. Penso di poter dire che nella contabilità sanitaria abbiamo smaltito gli effetti delle feste di Natale”, spiega il presidente del Veneto.
“I pazienti di oggi non sono reduci dalle festività, ora dobbiamo cercare di capire se questa settimana potrebbe rappresentare il giro di boa o se fa da preludio ancora a scenari ‘non raffreddati’. Il tasso di occupazione dell’area medica è al 25%, a 5 punti dalla soglia per passare in zona arancione -dice snocciolando i dati-. Le terapie intensive sono occupate dal 20%, quindi un parametro arancione. L’incidenza è a 2.403 casi per 100mila abitanti: se avessi avuto questa incidenza a febbraio 2020, senza vaccino, avremmo avuto una strage. Con questi numeri, senza vaccini sarebbe stata una strage”. “Siamo ancora preoccupati, non stiamo abbassando la guardia: dobbiamo capire se c’è il precipizio o se c’è terra salda. Questa settimana -ripete- è cruciale”.