“Anche in Italia c’è una crescita del contagio che deve portarci ad alzare il livello di attenzione. In questo momento manteniamo le regole esistenti”. Roberto Speranza, ministro della Salute, a Che tempo che fa risponde così alle domande sul quadro dell’emergenza coronavirus in Italia. Ad oggi, dice il ministro, non è prevista l’adozione di nuove misure davanti all’aumento dei contagi. “In questo momento manteniamo le regole esistenti, non c’è dubbio che dobbiamo monitorare il quadro epidemiologico. Il paragone con altri paesi come l’Austria”, che vara il lockdown per i non vaccinati, “non può tenere: l’Austria ha 9 milioni di abitanti e ha 13mila casi, l’Italia ha 60 milioni di abitanti e ha avuto 8.500 casi. C’è una differenza marcata: noi dobbiamo continuare a verificare l’evoluzione della curva, come abbiamo fatto in questi mesi adeguiamo le misure alla curva epidemiologica. Abbiamo bisogno che tutte le persone vaccinate vadano a farsi il richiamo dopo 6 mesi per alzare il livello di protezione”.
“Da diverse settimane in Europa c’è una fase di peggioramento del quadro epidemiologico, era atteso: in autunno e inverno si sta molto al chiuso, c’è maggiore facilità di avere occasioni di contagio. I numeri dell’Italia sono più bassi rispetto a quelli di altri paesi che stanno decidendo misure robuste”, ribadisce. “Anche da noi c’è una crescita del contagio che deve portarci ad alzare il livello di attenzione. In questa fase le precauzioni sono decisive. La vera differenza sta nel tasso di vaccinazione: i nostri numeri sono tra i migliori a livello europeo e mondiali. Ad oggi, l’86,75% degli over 12 ha fatto la prima dose, l’84,12% ha completato il ciclo di vaccinazione”, dice.