L’indice Rt sale, l’incidenza aumenta, la variante Omicron si allarga mentre l’Italia si avvia verso il picco dell’ondata covid, previsto da diversi esperti per fine gennaio. Il bollettino, che per il Cts va mantenuto, certifica altri 186.253 contagi e 360 morti. I nuovi casi sono stati individuati su 1.132.309 tamponi, l’incidenza secondo gli ultimi dati si attesta al 16,5%. Il quadro complessivo è delineato dai dati del monitoraggio dell’Iss, che fa da apripista alla retrocessione della Campania in zona gialla e della Valle d’Aosta in zona arancione.
L’indice Rt a livello nazionale sale fino a 1,56. “Nel periodo 22 dicembre 2021- 4 gennaio 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,56, in ulteriore aumento rispetto alla settimana precedente e ben al di sopra della soglia epidemica”, rileva il report, smentendo previsioni relative ad una discesa già in atto. L’incidenza settimanale a livello nazionale “continua ad aumentare: 1.988 ogni 100.000 abitanti (7-13 gennaio) contro 1.669 ogni 100.000 abitanti (31 dicembre 2021-6 gennaio 2022).
Crescono anche i ricoveri in ospedale e l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva. “Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 17,5% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 13 gennaio) contro il 15,4% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 06 gennaio). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 27,1% (rilevazione del ministero della Salute al 13 gennaio) contro il 21,6% (rilevazione del ministero al 6 gennaio)”, si legge.
“Nelle ultime settimane la crescita dell’incidenza è stata molto, molto significativa. Tutte le regioni hanno un Rt superiore a 1 che sappiamo essere la soglia epidemica. In alcuni casi raggiunge anche il valore di 2”, evidenzia Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss). I casi crescono in ogni fascia d’età. “La fascia 20-29 anni è quella che ha il maggior numero di casi in aumento, seguita poi da 10-19 e 30-39. Tutte le altre sono a seguire. Se guardiamo poi le fasce d’età più giovani, vediamo che la curva è in crescita un po’ in tutte”, afferma. Le proiezioni a 30 giorni sui ricoveri “mostrano una probabilità di occupazione dei posti letto di area medica significativamente presente in tutte le regioni”. Che sarà “un po’ più contenuta per quanto riguarda la terapia intensiva”.
L’Italia, nel complesso, vive “una situazione epidemica acuta. Per quanto riguarda i servizi ospedalieri, hanno un andamento che è sovrapponibile a quanto sta avvenendo anche negli altri Paesi europei ed è importante che la tendenza alla crescita dei ricoveri” per Covid “possa essere invertita, proprio per cercare di evitare dei sovraccarichi dei servizi che già oggi sono fortemente impegnati”.
La diffusione della variante Omicron, intanto, è arrivata all’80,75%, “questo vuol dire che nei prossimi giorni sarà la dominante nel nostro Paese”. Omicron “si avvia a diventare quella che caratterizza la circolazione e i nuovi casi che si verificano nel nostro Paese. C’è ancora una circolazione della variante Delta, intorno al 19-20%, che determina alcuni casi”.