“Questa è un’emergenza nazionale, tutta la Germania è un unico grande focolaio, dobbiamo tirare il freno d’emergenza”. E’ allarmatissimo il tono del capo del Robert Koch Institute, l’istituto di sanità tedesco, Lothar Wieller, che invita la popolazione a restare a casa per fermare la spaventosa ondata di contagi Covid che ha colpito il Paese. Secondo Wieler, in molte regioni gli ospedali sono al limite e l’aumento del tasso di vaccinazioni è insufficiente per contenere la pandemia.
“LOCKDOWN NON ESCLUSO” – Oggi anche il ministro della Salute tedesco, Jens Spahn, ha detto che l’ondata di casi di coronavirus che ha colpito tutta la Germania ha fatto precipitare il Paese in un'”emergenza nazionale”, aggiungendo che la situazione “è più grave di una settimana fa”.
“Siamo in una situazione in cui nulla può essere escluso” ha poi affermato Spahn, rispondendo alla domanda se il governo tedesco esclude un lockdown anche per i vaccinati.
VIA LIBERA A NUOVE RESTRIZIONI – Oggi il Bundesrat, la Camera alta tedesca, ha approvato il nuovo pacchetto di restrizioni. Nonostante ci si aspettasse l’opposizione del blocco conservatore, che domina la Camera in cui sono rappresentati i 16 Lander, il pacchetto, già approvato ieri dal Bundestag, è passato all’unanimità. Questo contiene la misura del cosiddetto 3G – iniziale delle parole tedesche per ‘guarito, vaccinato o testato’ – per andare al lavoro o viaggiare sui mezzi pubblici. Viene esclusa la chiusura di scuole o negozi.
ULTIMO BOLLETTINO – In Germania nelle ultime 24 ore sono stati confermati 52.970 nuovi contagi da coronavirus, in calo rispetto ai 65.371 di ieri che hanno fatto segnare il dato più alto dall’inizio della pandemia. Lo rende noto il Robert Koch Institute (Rki), che monitora l’andamento della pandemia nel Paese e secondo cui sono in totale più di 5,2 milioni i contagi registrati. E’ aumentato anche il tasso di incidenza a sette giorni del Paese, pari a 340,7 (nuovo massimo), spiega l’Rki. Sono inoltre 201 le persone che nell’ultima giornata hanno perso la vita per complicanze riconducibili al coronavirus.