(Adnkronos) – Il Cdi, Centro diagnostico italiano, attiva un nuovo test (Interferon-Gamma Releasing Assay, Igra) che permette di stimare la capacità dell’organismo di difendersi dall’aggressione del virus Sars-CoV-2 e quindi la predisposizione ad ammalarsi di Covid e il rischio di farlo in modo più o meno grave. Un esame per sentirsi più sicuri in vista dei festeggiamenti e dei viaggi di Capodanno, spiegano dal Cdi.
Secondo i dati di Federalberghi – riporta una nota della struttura – saranno 5,4 milioni gli italiani che sceglieranno di festeggiare il Capodanno 2023 in vacanza, con un incremento del 23% rispetto allo scorso anno, segno del desiderio di tornare a una vita ‘normale’ nonostante Covid. La diffusione e l’aggressività del virus però non vanno sottovalutate proprio ora – avvertono gli esperti Cdi – e i festeggiamenti per l’arrivo del nuovo anno porteranno tante persone in contesti molto affollati, dunque in situazioni ad alto rischio. Proprio “per dare uno strumento di sicurezza in più a chi voglia attendere l’arrivo del nuovo anno in piazza, in una discoteca o in un ristorante affollato”, il centro introduce il test Igra.
“Rappresenta uno strumento molto utile, da associare a un test anticorpale sierologico tradizionale per valutare in modo più efficace l’immunità acquisita verso Sars-CoV-2 – afferma Fulvio Ferrara, direttore del Dipartimento di Medicina di laboratorio del Cdi – Fornisce infatti un’informazione in più rispetto a quanto indica il convenzionale test sierologico che ormai conosciamo tutti e che rileva la presenza di anticorpi. Il test Igra misura la risposta cellulo mediata, un’altra linea di difesa dell’organismo all’aggressione di agenti patogeni. Si tratta di un’informazione molto importante, perché anche una persona con bassi livelli anticorpali contro il virus può avere una buona risposta cellulo mediata e quindi contrastare efficacemente la malattia Covid-19”.
“Il nostro organismo – ricorda Ferrara – reagisce verso il virus Sars-CoV2, attraverso due vie: una prima, definita di tipo umorale (o anticorpale), e una seconda di tipo cellulare; le due vie sono fondamentali per lo sviluppo di un’adeguata immunità contro il virus”.
“L’immunità – precisa l’esperto – si basa infatti su due linee cellulari, linfociti B e linfociti T: i primi sono coinvolti nella produzione di anticorpi, i secondi nella risposta cellulare al virus, che prevede l’intervento di specifici eventi mediati da altre linee cellulari che riconoscono e uccidono le cellule infettate dal virus. Dunque gli anticorpi prodotti dai linfociti B neutralizzano il virus impedendone la penetrazione nella cellula, mentre i linfociti T provvedono a riconoscere e ad attivare una serie di meccanismi indispensabili per sopprimere le cellule infettate. Tutto ciò ci fa comprendere il ruolo centrale di entrambi i processi nel ridurre la severità della malattia”.