Occorre “contrastare la deriva antiscientifica che si registra un po’ ovunque, anche nel nostro Paese, sia pure in piccole dosi, per fortuna. Una deriva antiscientifica che mira a bloccare il futuro e porta a ricondurre tutto al passato”. Ad affermarlo il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo all’inaugurazione dell’Anno accademico dell’università di Pisa. “Abbiamo attraversato un periodo lungo che non dobbiamo dimenticare – ha ribadito il capo dello Stato – anche per rispetto per i tanti morti che lo hanno caratterizzato: gli ospedali stracolmi di pazienti di Covid, i sanitari generosamente impegnati fino allo stremo delle forze, i malati con altre patologie che non potevano essere ricoverati, accertamenti sanitari rinviati con grave pregiudizio per la salute di tante persone, il Paese sostanzialmente chiuso, l’attività industriale ridotta ai minimi, una drammatica perdita di posti di lavoro”. “Tutto questo è alle nostre spalle – ha sottolineato Mattarella – perché la scienza ci ha consegnato i vaccini, perché la vaccinazione e le misure di comportamento di prudenza, dai distanziamenti alle mascherine, hanno sconfitto la diffusione del contagio, o speriamo, se le manteniamo con saggezza, di averlo sconfitto e posto alle nostre spalle. Questo dobbiamo al senso di responsabilità, alla saggezza della stragrande maggioranza dei nostri concittadini”.
“Sorprende e addolora che proprio adesso, in questi momenti, non quando vi erano momenti con l’orizzonte oscuro, quando si temeva il crollo del Paese, ma oggi, adesso, in cui vediamo una ripresa incoraggiante, economicamente, socialmente, culturalmente, in cui il Paese si sta rilanciando, proprio adesso esplodono fenomeni, iniziative ed atti di violenza, di aggressiva contestazione, quasi a volere ostacolare, intercettare la ripresa che il Paese sta vivendo e che deve essere condotta a buon fine, con fatica, con impegno, ma in maniera indispensabile”, ha poi affermato il presidente della Repubblica. “Sono comportamenti – ha aggiunto – che creano allarme, o meglio, creano tristezza, non molto allarme, perché si infrangono contro la determinazione, il senso di responsabilità, il senso civico dei nostri concittadini, della stragrande parte, della quasi totalità dei nostri concittadini. Questa è la vera forza del nostro Paese, il senso civico che la nostra gente esprime, coltiva, manifesta e pone in essere. E di questo senso civico, di questo senso della comunità, gli atenei sono un punto di formazione decisivo”.
“Uno studente illustre di questo ateneo, Piero Calamandrei, nel ’46 parlava di quel momento come di un’occasione irripetibile di rinnovamento dell’Italia. Siamo nuovamente in questa condizione, grazie alla scienza e alle vaccinazione, al comportamento dei nostri concittadini, alla coraggiosa scelta dell’Unione europea con grandi risorse consegnate. Abbiamo di fronte a noi la possibilità irripetibile di rinnovare il nostro Paese: non possiamo perdere questa occasione, danneggeremmo duramente i giovani e le future generazioni, dobbiamo collocarla a frutto, condurla a buon risultato”, ha sottolineato Mattarella concludendo: “Siamo ripartiti. Aprono le università, sono aperte le scuole, l’industria lavora a pieno ritmo, la condizione economica del Paese è in crescita e supera le speranze, ai massimi rispetto all’Europa. Crescono ogni giorno i posti di lavoro, abbiamo prospettive incoraggianti, si sono riaperti appieno teatri e cinema, si sono riaperti gli impianti sportivi, il Paese è ripartito, torna a respirare e a vivere”.