Eccoci, come ogni venerdì, all’appuntamento con la Cabina di regia che, in collaborazione con il ministero della Salute e l’Iss, è chiamata a monitorare settimanalmente la curva epidemiologica nel Paese.
Purtroppo, come prevedibile, l’indice Rt continua a salire, attestandosi in Italia sale a 1,21. Compreso in una ‘forchetta’ che oscilla tra l’1,08 e l’1,31, rispetto all’ultima settimana osservata (quella compresa tra il 20 ottobre ed il 2 novembre), non solo l’Rt è salito ma, va al di sopra della soglia di attenzione epidemica. Ricordiamo che l’indice di trasmissibilità calcolato sui casi con ricovero ospedaliero, prevede un Rt di 1,14 (1,1-1,19).
Come spiegano dalla Cabina, “Le stime di Rt si ritiene siano poco sensibili al recente aumento del numero di tamponi effettuati, poiché sono basate sui soli casi sintomatici e/o ospedalizzati“.
Di contro, comunicano ancora dalla Cabina di regia, è salita anche l’incidenza, che ora vede 78 casi covid su 100mila abitanti (la settimana precedente era a 53 casi per 100mila abitanti), rispetto alla soglia critica, fissata sui 50 caso ogni 100mila abitanti.
Ciò che invece preoccupa molto gli esperti, è il crescente tasso di occupazione negli ospedali di pazienti Covid-19. Se nei reparti ordinari gli ‘allettati’ dall’11 novembre sono al 6,1% (rispetto al 5,3% del 28 ottobre), in terapia intensiva invece parliamo di un aumento che arriva al 4,4%, quando una settimana fa si parlava del 4,0%.
Una situazione che riflessa sulle regioni e Province autonome, da classificazione di rischio moderato. Sotto la lente è finito il Friuli Venezia Giulia, proiettato verso il rischio alto. Inoltre, spiegano ancora il mistero della Salute e l’Iss, sono 11 fra regioni e province autonome a far registrare un’allerta di resilienza.
Infine, riguardo ai nuovi casi non associati a catene di trasmissione, nel Paese continuano a crescere: parliamo di 11.001 rispetto agli ‘scorsi’ 8.326. Viceversa, è invece in lieve calo la percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti: 34% contro 35% mentre, sale la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi: 48% vs 47%. Resta però stabile la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening: 18% contro 18%.
Max