Ora che, grazie ad una summa di circostanze (dai vaccini all’impressionante sequela di contagi da Omicron, passando per l’arrivo della bella stagione), la situazione epidemiologica sta allentando la morsa sul Paese – tanto è che Draghi ha annunciato lo stop alla stato di emergenza per il 31 marzo – possiamo forse tirare finalmente un sospiro di sollievo. Tuttavia, nel gioire, guardandoci indietro ci lasciamo alle spalle migliaia di morti. Anzi, come rivela l’ultimo bollettino settimanale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), fra tutti i paesi del continente europeo purtroppo l’Italia è stato il secondo per numero di vittime. Complessivamente, sempre nella regione europea, si segnala un deciso calo dei contagi – comunque parliamo di oltre oltre 7,2 milioni di nuovi casi – pari a -26% rispetto alla settimana precedente.
Dunque, spiega il report dell’Oms, nell’ambito di questo picco iniziato alla fine di gennaio, soltanto l’Islanda ha evidenziato un significativo aumento (oltre il 20%) di contagi. Negli ultimi 7 giorni monitorati (17.293 contagi, +30%).
Su scala globale, nella settimana comporta fra il 14 ed il 20 febbraio, sono stati registrati oltre 12 milioni di contagi, parliamo di un -21% rispetto alla settimana precedente. Stessa cosa anche per i decessi (-8%), che nell’ultima settimana hanno toccato quota 67mila.
Riguardo invece al triste primato dei decessi, è ad appannaggio della Russia che, se per quanto riguarda i contagi conta oltre 1,2 mln positivi segnalati (-7%), rispetto ai decessi ne registra ben 5.252, pari a un +9%.
Un triste primato, come dicevamo, che subito dopo vede il nostro Paese il quale, anche quest’ultima settimana – per quanto in calo, -11% – ha comunque registrato 2.024 decessi, per una media di 3,4 ogni 100mila abitanti.
Infine, a livello globale, ad oggi sono stati censiti qualcosa come 422milioni di casi positivi, e ben 5,8 milioni di morti, cifre che ci rimandano a numeri simili a quelli registrati da una guerra.
‘Mappando’ l’attuale situazione contagi a livello mondiale, il capillare report stilato dall’Oms evidenzia che, fatta eccezione all’area del Pacifico occidentale, dove son aumentati (+29%), in questa ultima settimana il calo ha praticamente coinvolto la maggior parte delle aree geografiche mondiali. In numeri:
Regione del Mediterraneo orientale (-34%)
Americhe (-29%)
Regione Europea (-26%)
Regione Africana (-22% )
Sudest asiatico (-17%).
Riguardo infine ai decessi nell’ultima settimana, premesso che anche in questo caso un aumento è stato registrato soltanto nelle regioni del Pacifico occidentale (+21%) e dell’Africa (+20%), il calo ha riguardato:
Il Sudest asiatico (-37%)
Le Americhe (-9%)
La Regione Europea (-5%)
La Regione del Mediterraneo orientale (-4%).
Max