Nelle menti ed i cuori più sensibili, è ancora viva quella lugubre colonna di camion militari che, nel segreto della notte andavano a ‘smaltire’ le vittime del Covid della bergamasca. Purtroppo però la mattanza è proseguita, ed ancora si rinnova, ogni giorno. Lo scorso 28 marzo la Presidenza del Consiglio, con le bandiere a mezz’asta, li ha simbolicamente omaggiati tutti nell’ambito della dolorosa Giornata a loro dedicata.
A tal proposito, da diverse mesi l’Istituto Superiore di sanità sta dedicando studi ed analisi poi conferite in uno specifico report dedicato alle ‘Caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all’infezione da Sars-CoV-2 in Italia’, per altro aggiornato fino al 30 marzo
Ebbene dei 106.789 decessi registrati dall’inizio della pandemia, sono stati 1.188 (1,1%), i pazienti di età inferiore ai 50 anni.
Ad esser ancora più precisi, tra questi 282 avevano meno di 40 anni, parliamo di 172 uomini e di 110 donne, compresi in una fascia di età tra 0 e 39 anni.
Degli 80 pazienti aventi un’età inferiore ai 40 anni, non sono disponibili precise informazioni cliniche mentre, è stato appurato con certezza, che gli 164 pazienti presentavano invece gravi patologie preesistenti; come patologie cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità.
Infine, soltanto a 38 pazienti non sono state diagnosticate patologie di rilievo.
Fra i dati di questo tragico report, ciò che salta agli occhi, è che ben il 28,4% del totale di decessi, è stato registrato in Lombardia.
Certo, va anche spiegato che parliamo di una delle regione che, in proporzione, vanta il maggior numero di abitanti.
Tornando a ritroso nella prima ondata, si evince fra il marzo ed il maggio 2020, in questa laboriosa regione si è verificato addirittura il 47,7% delle morti nel Paese.
La Lombardia è stata ed è protagonista di tutte e tre le fasi che ‘dettato i tempi’ di questa maledetta pandemia, sin dall’inizio.
Fasi che nello specifico, possiamo suddividere con la prima ondata (marzo-maggio 2020) e, dopo la ‘bassa incidenza’ (giugno-settembre 2020 seconda fase), ecco quindi la seconda ondata (ottobre 2020-marzo 2021), dunque ancora in corso.
Come rivela l’Iss all’interno de suo minuzioso report, nella fase attuale in Lombardia i decessi stano rappresentando il 19% del totale italiano.
Questo per spiegare quanto e come, nel frattempo, il virus sia andato a ‘colpire’ omogeneamente tutte e regioni.
Infatti, a seguire, fra le altre regioni maggiormente segnate dai decessi rispetto al dato complessivo nazionale, ecco l’Emilia Romagna (11% del totale), il Veneto (9,8%) e il Piemonte (8,7%).
Max