Al via oggi in Liguria le vaccinazioni anti-covid in farmacia. “Siamo la prima regione in cui si aprono punti vaccinali nelle farmacie”, ha sottolineato il presidente della Regione Giovanni Toti che, in un post su Facebook, ricorda come ad aderire a questa iniziative sono “52 farmacie su in tutto il territorio che saliranno a 150”. “Partiremo con oltre2 mila somministrazioni alla settimana e siamo pronti a crescere ancora quando ci verranno inviati più vaccini – si legge ancora – La Liguria quando vuole arriva prima degli altri e in questo caso è stato così: siamo la prima regione a mettere in campo le farmacie tutta in Italia. Ci siamo seduti al tavolo con i farmacisti, che ringrazio per la preziosa collaborazione, ben prima che venisse firmato l’accordo a livello nazionale e con oggi possiamo dire di aver dato una decisa accelerata alla nostra campagna vaccinale!”.
Intanto ieri è stato firmato un Accordo quadro tra il Governo, le Regioni e province autonome e le associazioni di categoria Federfarma e Assofarm per far sì che in tutta Italia ci si possa vaccinare nelle farmacie contro il covid. Prenotazioni ed esecuzione dei vaccini verranno eseguite, da parte delle farmacie, seguendo i programmi di individuazione della popolazione target definite dalle autorità sanitarie e dunque le priorità fissate. Sono esclusi i soggetti estremamente vulnerabili e gli allergici gravi.
La somministrazione dei vaccini contro Covid 19 avverrà da parte dei farmacisti abilitati sulla base di specifici programmi e moduli formativi organizzati dall’Istituto superiore di sanità. Si prevedono requisiti minimi strutturali dei locali e opportune misure per garantire la sicurezza degli assistiti e sarà necessario acquisire il consenso informato e della relativa scheda anamnestica prima della vaccinazione. E’ riconosciuta alle farmacie una remunerazione pari a sei euro a vaccinazione.
La vaccinazione in farmacia, stando a quanto previsto dall’accordo quadro, “dovrà avvenire seguendo percorsi in area esterna o anche interna, purché sia separata dagli spazi destinati all’accoglienza dell’utenza e alle attività ordinarie. E’ comunque possibile eseguire il vaccino a farmacia chiusa”. Oppure si possono allestire unità mobili come gazebo dedicati alla somministrazione e al monitoraggio dei vaccinati. Si raccomanda l’uso di mascherine Ffp2.
La farmacia dovrà “esporre un avviso all’ingresso, con chiare istruzioni sulle modalità di accesso e sul numero massimo di persone che possono accedere, garantire la presenza di indicazioni” delle norme anti-Covid, “assicurare la disponibilità di gel igienizzanti”, “attuare ricambio d’aria” nei locali.
E ancora, la farmacia dovrà “garantire che l’area dove avviene la somministrazione del vaccino, abbia poche superfici ad alta frequenza di contatto e offra la possibilità di una rapida disinfezione”. I vaccini a disposizione delle farmacie “devono essere conservati nei frigoriferi freezer destinati esclusivamente alla conservazione dei prodotti farmaceutici con monitoraggio costante della temperatura”.
Il locale per la somministrazione dei vaccini anti-Covid, si legge ancora nel protocollo firmato ieri, “deve avere dimensioni adeguate a garantire il distanziamento”. Dopo la somministrazione “è previsto un periodo di attesa di almeno 15 minuti per la sorveglianza della persona vaccinata. Nel caso la farmacia non sia provvista di un’area da dedicare alla vaccinazione e al monitoraggio, si potranno utilizzare spazi separati al di fuori, anche allestendo dei gazebo. Ogni soggetto coinvolto nella vaccinazione deve indossare una mascherina chirurgica Ffp2”. In caso non siano stati rilevati eventi avversi immediati, viene programmata o confermata la data del richiamo.
“In caso di reazione anafilattica dovuta alla vaccinazione verrà immediatamente avvisato il 118, il cui intervento sarà assicurato nel più breve tempo possibile”. Lo stesso sarà fatto in caso di comparsa “di orticaria improvvisa, problemi respiratori o emodinamici”.