Una di quelle notizie, che mai avremmo voluto dare ma, purtroppo, la situazione è quella che tutti stiamo vivendo, ed è giusto e doveroso da parte nostra riferire quanto comunicato dalle agenzie di stampa. Certo, non di inventare, come ‘piacerebbe‘ ai cosiddetti negazionisti.
Poco fa è infatti giunta una nota circa di dati elaborati dall’Agenas (Agenzia per i servizi sanitari) aggiornati a ieri sera. Ebbene, se non cambia qualcosa di qui a breve, le terapie intensive del Paese sono seriamene avviate al collasso, in virtù di una media di pazienti Covid pari al 42%, quindi ben oltre i livelli di criticità fissati dal ministero della Salute, che indicano invece il 30%.
Attenzione, questo non significa che i posti sono terminati, ma che si va ad intaccare quella riserva solitamente destinata alle eventuali conseguenze negative di ‘malati ordinari’ (pazienti oncologici, cardiopatici, diabetici, ecc.), e da quanti colpiti da improvvisi malori od incidenti da trattare appunto nelle rianimazioni.
Una situazione che non risparmia nessuno in quanto, in base alla media, sono 15 le regioni (più le province Autonome di Bolzano e Trento), che hanno già oltrepassato la soglia.
Ma non solo, lo stesso allarme riguarda anche i letti ospedalieri dove, anche qui a fronte di una soglia di criticità fissata al 40%, i pazienti Covid stipati nei vari reparti di Medicina, a livello nazionale hanno già toccato il 51%.
Come dicevamo, una notizia inquietante, che non deve però scadere nell’allarmismo ma, piuttosto, ‘aiutarci’ a rispettare fino a fondo tutte le raccomandazioni dei medici, e le norme di sicurezza in vigore. C’è ancora margine e, stando ai dati forse ci stiamo avviando ad una lentissima diminuzione dei contagi.
Tuttavia, proprio per evitare quanto riferito sempre oggi dai medici campani – “Siamo costretti a ‘scegliere’ chi curare” – è bene da parte nostra mantenere un comportamento accorto e previdente, per concorrere ad uscirne quanto prima…
Max