Covid e no vax, nel Lazio ha creato polemica la proposta di far pagare le cure ai ricoverati non vaccinati. “Non sono pentito, le cose che dico sono ponderate” dice all’Adnkronos Salute l’assessore alla Sanità della Regione, Alessio D’Amato. “La scelta di non vaccinarsi ha delle conseguenze – rimarca – che sono sociali ma anche economiche e quest’ultime riguardano anche i costi del Servizio Sanitario Nazionale. Sulla mia proposta andremo avanti, ovvero vogliamo far crescere la consapevolezza che non vaccinarsi danneggia la comunità e pensiamo a un memo da dare a coloro che sono ricoverati e vengono dimessi. Le cure – ricorda – non sono lesinate a nessuno, ma la comunità intera sostiene dei costi”.
Sul dato nazionale che vede ancora 3,5 milioni di over 50 non immunizzati contro il Covid, “è un grosso problema perché è una fascia d’età molto a rischio di ricovero se colpita dal Covid. dobbiamo evitare che questa pandemia si trasformi nella pandemia dei non vaccinati”.
In vista della riaperture delle scuole anche nel Lazio “abbiamo la maggioranza del corpo docente vaccinato, oltre il 98%, e anche una quota nella fascia di over 12 immunizzato, ma invito le famiglie che ancora non hanno vaccinato i figli a farlo. Per la riapertura immagino che alcune problematiche saranno più o meno le stesse dello scorso anno, noi nel Lazio avremmo una serie di scuole sentinella dove faremo test salivari ogni 15 giorni, parliamo di una platea di 30 mila studenti, il 66% a Roma, in modo da verificare eventuali contagi”.
“Stasera il Lazio arriverà a 8 mln di vaccinazioni, il 78% della popolazione over 12. Un risultato importante analogo a quello di Paesi europei. Ma dobbiamo lavorare ulteriormente per raggiungere l’85%, per questo sono favorevole ad un ampliamento dell’obbligo vaccinale e sono stato d’accordo con le parole dette dal premier Draghi su questo punto. Parole chiare e determinate”. “Aumentare la quota di cittadini vaccinati significa garantire una maggior sicurezza anche contro la variante Delta – osserva D’Amato – ma c’è anche il problema dello zoccolo duro di persone che ancora non sono vaccinate, che sono magari incerte o hanno dubbi. Ecco che dobbiamo mettere in campo azioni concrete, il Green pass va in questa direzione però, in vista dell’autunno. Rilancio l’appello, anche chi non si è ancora immunizzato deve farlo”.
“Bisogna uscire dalla dicotomia obbligo ‘sì o ‘no, Green pass ‘sì’ o ‘no’ . ricorda D’Amato – se il livello da raggiungere è il 90% dei vaccinati dai 12 anni in su, dobbiamo porci la domanda come fare: Aumentando la sensibilizzazione verso la campagna di vaccinazione, nel Lazio abbiamo lanciato alcune iniziative come, ad esempio, regalare a Rieti i biglietti del cinema ai ragazzi che si vaccinano. Abbiamo messo in campo i medici dello sporti. Ma – conclude – se ancora non stiamo ad un livello di sicurezza occorre fare scelte come quella dell’ampliamento dell’obbligo vaccinale”.