Onestamente, alla luce anche oggi dell’alto numero di contagi riscontrati nelle ultime 24 ore, non si capisce come si possa pretendere di poter passare di a lunedì in zona arancione. E poi, visto tutto ciò ne varrebbe davvero la pena? Chi si prenderebbe poi la responsabilità oggettiva di un’ulteriore recrudescenza a seguito di una riapertura affrettata?
Del resto siamo sempre lì: ciò che determina è il ‘subdolo’ rapporto che lega il numero dei tamponi effettuati, ai contagi riscontrati. Poi, in ‘seconda battuta’, la disponibilità ospedaliera in termini di letti e posti nelle terapie intensive.
Ed infatti poco fa, illustrando il bilancio relativo alle ultime 24 ore, l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato (nella foto), ha comunicato che “su oltre 16mila tamponi (-489) e oltre 21mila antigenici per un totale di oltre 38mila test, si registrano 2.055 casi positivi. Il rapporto tra positivi e tamponi è a 12%, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale è al 5%”. Come dicevamo: si mettono ‘nel ‘mucchio’ anche il numero dei tamponi antigenici – notoriamente poco affidabili – ed automaticamente l’incide di positività si abbassa.
Poi però, elencando gli altri dati, si intuisce che la situazione non è affatto ‘rosea’: D’Amato insiste affermando che ora nel Lazio “il valore Rt è a 0.99, con una riduzione del numero dei focolai”, e che “L’incidenza è di 205 nuovi casi per 100 mila abitanti”. Ma non solo, ecco che, intanto, “I tassi di occupazione dei posti letto sono poco sopra soglia“.
Ed ancora: nelle ultime 24 ore sono stati registrati altri 2.055 (+346 da ieri), e 33 decessi (+3 da ieri). Dunque a parte la buona notizia rappresentata dai +1.752 guariti, i numeri parlano chiaro: nel Lazio continuano ad aumentare i casi, i decessi, i ricoveri e le terapie intensive. Ma non solo, cosa assai preoccupante, nella Capitale le cose non vanno affatto come dovrebbero. Come ha informato infatti lo stesso D’Amato: “I casi a Roma città sono a quota 900”.
Insomma facciano i seri e sopratutto, i responsabili: nel Lazio siamo ancora in altomare. Altro che zona arancione…
Max