Dopo la vasta indagine epidemiologica nei confronti della comunità Sikh, che conta circa 15mila abitanti, in provincia di Latina, arrivano i primi risultati. I tamponi eseguiti finora sono tutti risultati negativi alla variante indiana. “C’è massima collaborazione grazie alla straordinaria opera di mediazione del prefetto di Latina in costante cooperazione con la Asl e le autorità religiose”, ha detto l’assessore alla Sanità Laziale, Alessio D’Amato. “Sono in costante contatto con la Asl e il prefetto per valutare l’evolversi della situazione”.
L’esito dei test è stato comunicato da Francesco Vaia, direttore dell’Istituto Spallanzani. “Stiamo continuando nella sorveglianza attiva e con gli esami dei tamponi – ha detto – ma al momento zero variante indiana”.
Il focolaio nella comunità sikh pontina, dove si contano oltre 260 positivi, è legato alla variante prevalente nel nostro Paese, quella inglese. Vaia, intervistato dall’Adnkronos, rassicura anche sulle mutazioni del virus: “Non bisogna terrorizzare e rincorrere le varianti facendo preoccupare l’opinione pubblica. Il virus muta continuamente, noi dobbiamo studiarlo e adattare gli strumenti che abbiamo: vaccini e terapie innovative”.