“Assassinata nel reparto covid dell’ospedale Beilinson”, possa “Dio vendicare il suo sangue”. L’epitaffio, scritto sulla tomba dell’anziana signora israeliana Rachel Reisz, è diventata virale sui social, scatenando una bufera in Israele. L’ospedale ha minacciato un ricorso legale, ma intanto il vedovo ha coperto la scritta con una lastra di marmo, racconta Times of Israel.
La defunta, una donna sulla settantina, “non era vaccinata ed è arrivata in ospedale dopo essere stata curata a casa per un significativo periodo di tempo. E’ stata ricoverata con un attacco di cuore e un’embolia polmonare ed è morta per un grave caso di covid – ha dichiarato l’ospedale dopo che le immagini della tomba hanno cominciato a circolare sul web -. L’ospedale è scioccato per l’epitaffio sulla lapide ed è disgustato per le gravi parole prive di fondamento”.
L’ospedale ha anche ingiunto per lettera al vedovo di cambiare la lapide entro 72 ore, minacciando altrimenti un ricorso legale. Ma l’anziano, Shlomo Reish, aveva già fatto coprire l’epitaffio. “Non l’ho scritto io, ero contrario e ho litigato con mio genero quando ho capito cosa voleva fare”, ha detto l’uomo alla radio. Quando il vedovo è andato al cimitero, 30 giorni dopo il decesso, ha visto la scritta sulla tomba ed è intervenuto per cancellarla. Shlomo continua però a non essere convinto che la moglie sia morta di covid e si è lamentato che non sia stata curata bene.
Intanto sulla vicenda è intervenuto anche il ministro della Salute Nitzan Horowitz. “Voglio dare il mio sostegno a tutti gli ospedali. I dottori hanno impedito la morte di migliaia di persone per il coronavirus”, ha detto, aggiungendo di essere impegnato a combattere contro fake news e incitamento alla violenza.