“Sei mesi fa avevamo posto il tema di andare verso un obbligo vaccinale da costruire e realizzare . Dopo 6 mesi vedo che c’è chi si sta svegliando e rendendosi conto che è un tema: per quanto ci riguarda quella è la strada da affrontare con serietà e mi sembra un tema che stia venendo fuori in tutta Europa”.
Non è il Cts, o il virologo di turno a sposare e proporre l’idea dell’obbligo vaccinale, ma Maurizio Landini, leader della Cgil il quale, intervenendo all’assemblea di lavoratori, spiega che “Se fosse stato affrontata da tutti questa discussione sei mesi fa, affrontando anche i problemi di formazione e informazione, forse saremmo stati in una situazione leggermente diversa”.
Quanto all’eventualità di un ‘Super green pass’, il sindacalista obietta che: “Non voglio fare polemica né mettermi a fare una discussione oggi vorrei che si parlasse di come si crea lavoro, su come si combatte la precarietà, su come si riforma il fisco e le pensioni. Non vorrei che il Green Pass tornasse ad essere uno strumento di distrazione, anziché affrontare in modo serio i temi dentro la legge di bilancio”.
Altro capitolo, strettamente annesso all’attività sindacale, è ‘l’interesse’ da parte del fondo Kkr per Tim: “Non possiamo ripetere gli errori del passato quando si lasciò privatizzare Telecom disperdendo una competenza che oggi c’è bisogno di rilanciare e rafforzare – avverrà Landini – Questo è settore strategico, per questo noi crediamo che il governo non debba lasciare fare al mercato ma essere in grado di porre indirizzi e condizioni capaci di costruire latere unica in tutto il paese e delle imprese che diano campioni su questo settore“.
Ed ancora: ”Quello è un settore strategico e noi abbiamo un problema, non abbiamo ancora una rete di nuova generazione che sua in grado di connettere il nostro Paese quindi quello che deve essere realizzato e anche analizzato rispetto alla proposta avanzata dal fondo americano è quale sistema vogliamo costruire sulle telecomunicazioni”.
Max