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Covid: “La vaccinazione sarà cruciale in vista delle prossime ondate in autunno-inverno”, Ecdc ed Ema ‘ricominciano’

Ufficialmente l’emergenza Covid è passata, ma non per i grossi enti internazionali (dove confluiscono miliardi di euro), che continuano invece a tenere i fari puntati sulla varianti connesse al Covid.

Così oggi, attraverso una nota congiunta, l’Ecdc (il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) e l’Ema (Agenzia europea del farmaco), hanno pensato bene di tornare ‘a sensibilizzare i cittadini Ue’ con l’aggiornamento dei vaccini, quale risposta alle varianti, affermando che “La vaccinazione tempestiva contro Covid in vista di una potenziale ondata di casi nell’autunno e nell’inverno 2023 è essenziale per proteggere le persone dal Covid grave e i sistemi sanitari dal rischio di essere sopraffatti”.

Vaccini Covid, Ecdc ed Ema: “Bisogna tenere conto di fattori quali la situazione epidemiologica, l’impatto del Covid nei diversi gruppi di popolazione e l’emergere di nuove varianti”

Rilanciando quindi le campagne vaccinali autunnali, i due grossi enti hanno tenuto a rimarcare che “le autorità nazionali dell’Unione europea prendono le decisioni finali sul lancio dei vaccini e dei richiami, e sul tipo di vaccini raccomandati, tenendo conto di fattori quali la situazione epidemiologica, l’impatto del Covid nei diversi gruppi di popolazione e l’emergere di nuove varianti“. Insomma, sia l’Ecdc che l’Ema, sono fermamente convinti che  “continueranno a valutare attentamente l’efficacia dei vaccini emergenti e i dati epidemiologici e aggiorneranno di conseguenza le loro raccomandazioni“.

Vaccini Covid, Ecdc ed Ema: nel ‘mirino’ “Persone di età pari o superiore a 60 anni, persone con un sistema immunitario indebolito e patologie di base”

Ma non solo, come si legge nella nota redatta all’unisono, “Le future campagne di vaccinazione anti-Covid da attuare nel 2023 in vista della prossima stagione fredda dovrebbero dare la priorità alle persone che sono maggiormente a rischio di sviluppare malattia grave. Questi includono persone di età pari o superiore a 60 anni, persone con un sistema immunitario indebolito e patologie di base che espongono a un rischio maggiore di Covid grave indipendentemente dall’età, e donne incinte“. Ma ce ne è per tutti, infatti, avvertono, “Anche la vaccinazione degli operatori sanitari dovrebbe essere presa in considerazione per via della loro probabile maggiore esposizione a nuove ondate di Sars-CoV-2 e del loro ruolo chiave nel funzionamento dei sistemi sanitari“.

Vaccini Covid, Ecdc ed Ema: “Per combattere le varianti, servono i vaccini monovalenti anti xbb”

Vaccini monovalenti, mirati a una delle varianti XBB, come per esempio Kraken (XBB.1.5). Sono questi i prodotti scudo raccomandati dall’Ema con l’Ecdc. “I vaccini attualmente autorizzati continuano a essere efficaci nel prevenire il ricovero, la malattia grave e la morte per Covid. Tuttavia, la protezione contro il virus diminuisce nel tempo man mano che emergono nuove varianti del virus Sars-CoV-2“. Quindi, perfettamente in linea con quanto emerso dalle recenti riunioni delle autorità regolatorie internazionali e dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), la task force di emergenza dell’Emaraccomanda di aggiornare i vaccini per colpire i ceppi XBB (sottogruppo di Omicron), che sono diventati dominanti in Europa e in altre parti del mondo“. Inoltre, proseguono, “i vaccini monovalenti“, mirati dunque a un solo ceppo virale, come osseva XBB.1.5, “sono una scelta ragionevole per fornire protezione contro gli attuali ceppi dominanti ed emergenti“.

Vaccini Covid, Ecdc ed Ema: ”Le persone di età superiore a 5 anni, quando la vaccinazione è raccomandata secondo le linee guida nazionali, è indicata una singola dose del vaccino adattato”

Le aziende che hanno vaccini autorizzati in Ue, continuano i due enti europei, “dovrebbero discutere la revisione delle informazioni sul prodotto con  il Comitato per i medicinali a uso umano (Chmp) dell’Ema, per riflettere l’approccio semplificato proposto: per le persone di età superiore a 5 anni, quando la vaccinazione è raccomandata secondo le linee guida nazionali, è indicata una singola dose del vaccino adattato; per i bambini sotto i 5 anni che non sono stati ancora vaccinati e non si sono infettati con Sars-CoV-2, è indicata una serie primaria di 2 o 3 dosi a seconda dello specifico vaccino adattato da somministrare. Si prevede che l’uso nella popolazione pediatrica segua le linee guida nazionali“.

Vaccini Covid, Ecdc ed Ema: ”Le persone con un sistema immunitario indebolito, potrebbero aver bisogno di dosi aggiuntive”

Insomma, rispolverando nuovamente una delle motivazioni che in passato hanno fatto del vacino una sorat di ‘medicina di Stato’, Ecdc ed Ema rimarcano che “Le persone con un sistema immunitario indebolito, potrebbero aver bisogno di dosi aggiuntive in linea con le raccomandazioni nazionali“.

Dunque, se si riparte, stavolta per le rivaccinazioni “deve essere rispettato un intervallo minimo di 3 mesi” anche se, aggiungono, “si può prendere in considerazione un intervallo di 4 mesi tra le dosi alla luce delle prove che mostrano un alto livello di protezione contro malattie gravi 4 mesi dopo la vaccinazione“.

Ad ogni modo, conclude infine la nota, “Le decisioni finali sulla formulazione delle informazioni sul prodotto saranno prese dal Chmp dopo la valutazione dei dati”.

Max

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Max Tamanti