(Adnkronos) – Covid-19 continua a correre in Italia. Sale infatti l’Rt – ora a 1.40 – e aumenta anche l’incidenza a più di 1.000 contagi su 100mila abitanti. Crescono anche i ricoveri ordinari e le terapie intensive, nove tra province e regioni a rischio alto. Questi i dati principali del monitoraggio settimanale Iss sull’andamento dell’epidemia in Italia.
CRESCONO RT E INCIDENZA – Nel periodo 15 giugno – 28 giugno l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici risulta pari a 1,40 (range 1,36-1,46), in aumento rispetto alla settimana precedente (1.30) ed oltre la soglia epidemica. Sale anche l’incidenza settimanale a livello nazionale: 1.071 ogni 100.000 abitanti (1-7 luglio) rispetto ai 763 ogni 100.000 abitanti (24-30 giugno). E’ quanto emerge dal monitoraggio settimanale della cabina di regia Istituto superiore di sanità-ministero della Salute sull’andamento di Covid-19 in Italia.
RICOVERI E INTENSIVE IN AUMENTO – Ancora in aumento i ricoveri Covid-19. Il tasso di occupazione in terapia intensiva sale al 3,5% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 7 luglio) contro il 2,6% del 30 giugno. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 13,3% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 30 giugno) rispetto al 10,3% del 30 giugno.
NOVE REGIONI/PROVINCE A RISCHIO ALTO – Nessuna Regione/Pa è classificata a rischio basso, 12 sono classificate a rischio moderato (2 di queste ad alta probabilità di progressione), mentre 9 Regioni/Pa sono considerate a rischio alto per la presenza di molteplici allerte di resilienza e una per non aver raggiunto la soglia minima di qualità dei dati trasmessi all’Iss. Erano 8 la scorsa settimana. Venti Regioni/Pa riportano almeno una singola allerta di resilienza, nove ne registrano molteplici.
TRACCIAMENTO – La percentuale dei casi di Covid-19 rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in lieve aumento (10% da 9% la scorsa settimana). In diminuzione la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (41% contro 44%), e in aumento la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (49% da 47%).