“Siamo in trattativa con i player principali per la produzione nel nostro stabilimento di Zollino, in provincia di Lecce, del vaccino anti-Covid 19.
Giorno dopo giorno, ci potrebbero essere novità importanti”. Così, con Adnkronos/Labitalia, Luciano Villanova, vicepresidente di Lachifarma, azienda farmaceutica italiana che nel proprio stabilimento di Zollino, in provincia di Lecce, in Puglia, ha investito 20 milioni di euro, “di risorse proprie”, chiarisce l’imprenditore ad Adnkronos/Labitalia, per la riconversione dell’impianto per poter produrre vaccini anti-Covid 19.
“Il nostro progetto -sottolinea Villanova- prevede tra dodici mesi la produzione di due milioni di dosi al giorno. E per produzione intendiamo dal bulk, per intenderci il semilavorato, fino al packaging”, aggiunge ancora.
“La nostra -spiega Villanova- è un’azienda farmaceutica che produce specificità medicinali, per conto proprio e per conto terzi, all’estero e in Italia, e che annovera tra i propri clienti principali le big pharma. A novembre scorso vi è stata una call dell’Unione europea che invitava le aziende farmaceutiche a riconvertire i propri stabilimenti per la produzione di vaccini anti Covid-19. Noi abbiamo deciso immediatamente di accogliere positivamente la call e dare lo start al processo di riconversione di uno dei nostri stabilimenti di proprietà, a Zollino, in provincia di Lecce, in Puglia, per permettervi la produzione di vaccini anti-Covid”, sottolinea l’imprenditore.
E Villanova tiene a sottolineare che quello di Lachifarma è vero ‘made in Italy’, anzi ‘made in Sud’: “Il capitale sociale della nostra azienda-spiega- è interamente italiano, della famiglia Villanova, e l’investimento messo in campo per la riconversione dell’impianto è stato di 20 milioni di euro, interamente finanziato con nostre risorse. Fino a questo momento abbiamo trattato con i principali player e attori in campo, mettendo sul lavoro le nostre competenze, l’innovazione dei nostri impianti, il nostro know how in campo farmaceutico”.
Quel che è certo, per Villanova, è che “oggi l’Italia è strategica nella mappa geo-politica della produzione di vaccini e noi siamo stati la prima azienda italiana a puntarci, e in modo deciso”, conclude.