Emergenza coronavirus in Italia: 5 Regioni – tra cui la Sardegna – e province autonome con Rt superiore a 1, servizi ospedalieri ancora in sovraccarico, 16 Regioni a rischio moderato e la Calabria ad alto rischio. Questi i dati nella bozza del monitoraggio del report settimanale Iss-ministero della Salute relativa alla settimana dal 5 all’11 aprile.
“Cinque Regioni e Province autonome hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste una Regione, la Sardegna, ha una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 3. Due Regioni – Sicilia e Valle d’Aosta – hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2”, quanto si legge. In generale “l’indice di trasmissibilità Rt calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,85, in diminuzione rispetto alla settimana precedente e sotto l’uno anche nel limite superiore”.
Nell’ultima settimana, continua il report Iss, si osserva un’ulteriore diminuzione del livello generale del rischio, con una Regione (Calabria) che ha un livello di rischio alto, 16 con una classificazione di rischio moderato (di cui 4 ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e tre Regioni (Abruzzo, Campania, Veneto) e una Provincia Autonoma (Bolzano) che hanno una classificazione di rischio basso.
Nella settimana compresa tra il 5 e l’11 aprile, inoltre, “si conferma la criticità del sovraccarico diffuso dei servizi assistenziali con un tasso di occupazione a livello nazionale al sopra della soglia critica sia in terapia intensiva (39%) che in area medica (41%)”. I dati più aggiornati danno comunque questi indici in calo, ieri infatti la percentuale media delle terapie intensive per pazienti Covid era del 37% (ovvero 7 punti percentuali sopra la soglia critica del 30%), mentre quella dei reparti ordinari è scesa al 39%, ovvero sotto la soglia critica fissata al 40%.
“L’ampia diffusione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità richiede l’applicazione delle misure utili al contenimento del contagio”, si legge ancora nella bozza. “L’incidenza – si spiega – è in lenta diminuzione ma ancora molto elevata per consentire sull’intero territorio nazionale una gestione basata sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti. Di conseguenza, è necessario ridurre rapidamente il numero di casi anche con misure di mitigazione volte a ridurre la possibilità di aggregazione interpersonale”.
“La ormai prevalente circolazione in Italia di una variante virale caratterizzata da una trasmissibilità notevolmente maggiore impone un approccio di particolare cautela e gradualità nella gestione dell’epidemia”, si sottolinea nella bozza.