“Sì la luce in fondo al tunnel si vede” come dice l’immunologo Alberto Mantovani in un’intervista al ‘Corriere della Sera’, “ma ‘adda passà ‘a nuttata’”. Il virologo Fabrizio Pregliasco cita Eduardo De Filippo per dire, riguardo al coronavirus, che “dobbiamo ancora stringere i denti, immaginando questo inverno come l’ultima battaglia rispetto a possibili recrudescenze legate al fatto – spiega all’Adnkronos Salute il docente della Statale di Milano – che si inseriscono tutti gli elementi di rischio: riaperture, scuola aperta, lavoro in presenza, un distanziamento sempre meno attuato. Quindi io penso – prevede l’esperto – che ci potrebbe essere un’altra ‘ondina’” di Covid-19, “però ritengo che la primavera ci porterà fuori dall’emergenza”.
Tuttavia, chiarisce il virologo, “non ci sarà una dichiarazione di fine pandemia, ma una convivenza sempre più civile con il virus, un’accettazione di una quota di malati che potremo governare sempre meglio grazie alle terapie che stanno emergendo e la fine dell’aspetto emergenziale”.
Come Italia “noi andiamo bene, però quello che mi fa paura è l’Europa dell’Est e il resto del mondo – evidenzia il virologo – con la possibile insorgenza di nuove varianti e il rischio di ricominciare da capo. Noi siamo messi bene, siamo ben vaccinati, possiamo fare ancora un po’ di più. Però – avverte – è chiaro che non possiamo sperare di essere arroccati e restare un’isola felice. L’Africa, bisogna ribadirlo, è un serbatoio di varianti e di sofferenze, di dolore e di disequità”.