(Adnkronos) – In Italia il 6 settembre la variante Omicron di Sars-CoV-2 aveva una prevalenza stimata al 100%, con la sottovariante BA.5 largamente predominante, al 94,4%, contro il 91% circa che risultava il 2 agosto. E’ quanto emerge dall’ultima indagine rapida condotta dall’Istituto superiore di sanità e dal ministero della Salute, insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler.
Per la flash survey – spiega l’Iss – è stato chiesto ai laboratori di regioni e province autonome di selezionare dei sottocampioni di casi positivi e di sequenziare il genoma del virus di Covid-19. Il campione richiesto è stato scelto da Regioni/Pa in maniera casuale fra i campioni positivi, garantendo una certa rappresentatività geografica e, se possibile, per fasce di età diverse. In totale, hanno partecipato all’indagine 20 Regioni/Pa e complessivamente 95 laboratori regionali e il Laboratorio di sanità militare, per un totale di 1.065 campioni.
Nel dettaglio, queste le prevalenze stimate: Omicron BA.1 0,1% (range 0-0,4%); BA.2 1,1% (0-14,3%), BA.4 4,4% (0-16%), BA.5 94,4% (84-100%. Relativamente alla sottovariante di Omicron 2 ribattezzata ‘Centaurus’ (BA.2.75), l’Iss segnala “la presenza di 3 sequenze riconducibili a BA.2.75 e 2 sequenze riconducibili a BA.2.75.1”.