Covid Italia, De Luca (Consulenti lavoro): “Paese allo stremo e sostegni poco efficaci”

“Al Festival del lavoro avremo una discussione su quella che è l’attualità, mettendo al centro competenze e strategie per la ripartenza. Cercheremo di impostare un ragionamento tra un mondo del lavoro che è ‘ricco’ purtroppo di ammortizzatori sociali e aziende chiuse, un’economia ferma, allo stremo, con sostegni poco efficaci perchè non adatti. E dall’altra parte il grande tema che è quello di come gestire questa ripartenza”. Così, con Adnkronos/Labitalia, il presidente della Fondazione studi dei consulenti del lavoro, Rosario De Luca, presenta i temi che saranno al centro della dodicesima edizione del ‘Festival del lavoro’, la manifestazione organizzata dai consulenti del lavoro, e in programma il 28 e 29 aprile prossimi.
 

Secondo De Luca “stiamo pagando lo scotto di non avere il governo introdotto nel 2020 l’ammortizzatore unico emergenziale che avrebbe potuto risolvere senza adempimenti, o perlomeno con un centesimo degli adempimenti che abbiamo ora, il problema dell’assistenza ai lavoratori subordinati”.  

Tanti i temi che saranno al centro della dodicesima edizione dell’evento, che, come la scorsa, si terrà in modalità telematica in rispetto alle restrizioni per la pandemia da Covid-19. “Al Festival del lavoro avremo naturalmente -spiega De Luca- anche il tema della legalità. I lavoratori autonomi in particolare, che con pochi sussidi e con introiti ridotti quasi a zero per i vari decreti di restrizione, diventano facile preda della criminalità organizzata che offre denaro facile e senza grandi adempimenti burocratici. E che però ha un prezzo sociale e personale per l’imprenditore che è altissimo, visto che porta spesso alla cessione ‘forzosa’ dell’azienda”. 

Guardare al futuro per i consulenti del lavoro è centrale. “Una delle cose che noi speriamo venga fuori da questo Festival -spiega De Luca- è quello che noi al momento non vediamo, e cioè una visione. Una visione su quello che sarà il mondo del lavoro di domani. Noi oggi abbiamo una gestione del presente in cui i lavoratori autonomi e le imprese non hanno un ruolo primario ma manca completamente la visione del domani”. 

Il blocco dei licenziamenti sarà uno dei temi al centro della discussione. “In tutti i provvedimenti che si stanno susseguendo -attacca De Luca- non c’è mai un riferimento alle politiche attive. La domanda che bisogna porsi e che noi ci siamo posti da sempre e che porremo al centro del dibattito è questa: per tutti questi lavoratori che con la fine del divieto di licenziamento perderanno il posto di lavoro quali sono le misure previste per riaccompagnarli al lavoro, per riconvertire la loro professionalità. E questo è quello che noi continuiamo a non vedere”. 

“Ovviamente, il ruolo dei consulenti del lavoro -spiega De Luca- è quello di essere protagonisti. abbiamo le politiche attive nel nostro dna, la nostra professione nasce per far prosperare e crescere i rapporti di lavoro”.  

Purtroppo, secondo De Luca, “non è chiaro a tutti che le prime vittime di questo divieto di licenziamento sono proprio i lavoratori. Primo perchè non essendo licenziati non percepiscono la Naspi e non possono andare a ricollocarsi. Secondo perchè la cassa integrazione, e gli ammortizzatori in generale, hanno un importo sempre inferiore a quello che è lo stipendio. In qualche caso è un po’ inferiore, in qualche altro caso è molto inferiore, in alcuni casi è moltissimo inferiore allo stipendio. La ‘via maestra’ invece per far ripartire il mondo del lavoro è fatto di politiche di riaccompagnamento al lavoro per questi lavoratori”.  

Tante le sfide per il mondo del lavoro nei prossimi mesi. “I nuovi modelli organizzativi -racconta De Luca- rappresentano la sfida del domani del Paese e dei nostri imprenditori. Imprenditori, ribadiamo, che vanno sostenuti”. “E io credo che strategie e competenze per la ripartenza, che saranno i temi al centro del nostro evento, deve significare proprio questo. Ragionare in termini di nuove politiche attive, di nuovi modelli organizzativi. Per un Paese che possa ripartire presto, anche se la pandemia e tutto quello che ne è conseguito ha lasciato e lascerà profonde ferite nel tessuto economico e sociale del nostro Paese”, aggiunge ancora.  

Serve più attenzione per gli autonomi. “In questa pandemia ci siamo accorti che c’è un’Italia a più velocità -continua De Luca- dal punto di vista della considerazione normativa. C’è il Paese dei lavoratori pubblici che non si può dire che abbia subito questa crisi dal punto di vista economico, salvo dal punto di vista delle libertà individuali, come tutti i cittadini. C’è poi il mondo dei lavoratori subordinati che certamente è stato assistito con gli ammortizzatori sociali, per quanto con una riduzione del reddito percepito mensilmente. E poi c’è il ‘terzo mondo’ quello degli autonomi, degli imprenditori, dei professionisti, che invece ha avuto un trattamento assolutamente inadeguato a quelle che sono le necessità”, continua.  

“Quando si danno 800 euro a un imprenditore o a un professionista, e si dà la stessa cifra a un lavoratore dipendente, è chiaro che si tratta di una somma che a mala pena basta a soddisfare i bisogni primari un lavoratore dipendente e della sua famiglia. Per un lavoratore autonomo che ha sulle spalle una struttura, costi fissi e altro è chiaro che questi 800 euro non hanno lo stesso impatto. Questo è quanto avvenuto, questo è quello che abbiamo vissuto. Speriamo di metterci tutto presto alle spalle”, conclude De Luca.