(Adnkronos) – “Senza vaccini” anti Covid “e con il numero dei contagi che abbiamo registrato” in questa quarta ondata “avremmo avuto 5mila morti al giorno. Possiamo guardare avanti con moderato ottimismo, non è finito tutto ma ci avviamo a una convivenza con il virus. Siamo in una fase endemica dove abbiamo depotenziato il nemico che sta diventando un parente molto stretto dell’influenza stagionale”. Lo sottolinea all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, facendo il punto sugli errori da evitare in vista dell’estate e su come prepararsi per tempo per l’autunno quando il virus potrebbe rialzare la testa.
Oggi rispetto al passato “abbiamo tre antivirali efficaci, abbiamo gli anticorpi monoclonali, sappiamo quando usare il cortisone, quindi la malattia è più gestibile”, ricorda Bassetti che analizzando l’ultima ondata Covid riflette sul fatto “che ha fatto male più ai non vaccinati, ma è stata meno impattante sugli ospedali rispetto al numero dei casi giornalieri”.
La nuova fase della pandemia e il lento ritorno ad una normalità permettono al Paese di ragionare su come prepararsi per il futuro. “Stiamo andando verso la normalità perché i numeri lo consentono. In passato abbiamo commesso errori, ma va detto che non avevamo il 95% della popolazione, tra vaccinati e guariti, protetto dalle forme più gravi. Sicuramente già in passato abbiamo detto di aver vinto e non era così. Dobbiamo sfruttare, dunque, la primavera e l’estate per somministrare la terza dose a tutti, lasciare l’obbligo vaccinale per gli over 50 per tutto il 2022 mentre il Green pass invece si può abbandonare dopo la fine dello stato di emergenza, magari lasciandolo solo per alcune attività. Va sfruttata l’estate anche per convincere ancora i no-vax” dice Bassetti.
E ricorda che “oggi abbiamo 50 milioni di persone vaccinate. Quasi tutta la popolazione è venuta a contatto con il virus, grazie al vaccino o perché guarita. Gli errori che non devono essere commessi sono quelli di mantenere troppo a lungo le misure di contenimento che hanno senso quando c’è qualcosa da contenere, ma poi dobbiamo essere veloci nel toglierle. Essere reattivi come stiamo facendo, sono stato critico in passato ma il Governo e il Cts – conclude – stanno reagendo, ad esempio lo stop all’obbligo delle mascherine all’aperto è una decisione che va nella direzione giusta”.