Un lungo anno in trincea contro la pandemia raccontato anche dalle immagini degli infermieri stremati dal lavoro o alle prese con le attività legate ai reparti Covid. Sono tante le foto o i video diventati, anche grazie ai social, frammenti iconici di un lungo anno d’emergenza. Le scene drammatiche della prima ondata con gli operatori in tuta bianca e doppia mascherina di protezione, accasciati dopo ore e ore di turni massacranti in reparto, tornano a ricordare il ruolo fondamentale degli infermieri in occasione della Giornata mondiale a loro dedicata, che si celebra domani.
In molti ricorderanno la foto della giovane infermiera Alessa Bonari con il volto tumefatto dai segni della mascherina dopo una giornata di lavoro o quella della collega Elena Pagliarini, del pronto soccorso dell’ospedale di Cremona, fotografata da un collega quando a fine turno, sfinita, si era addormentata con la testa sulla tastiera del computer, con la mascherina e il camice ancora indosso. La frase ‘Andrà tutto bene’ ha segnato la prima ondata e in molti operatori la portavano scritta sulle tute bianche e sui social sono centinaia le foto in reparti Covid per sostenere i pazienti. A Milano l’artista Lapo Fatai ha dedicato a tutti gli operatori sanitari un murale con una infermiera che sposta la mascherina e accenna un sorriso facendo ‘ok’ con la mano.
Poi c’è stato chi come Mirko Lagotto, infermieri di Livoli, ha postato il video della sua preparazione prima di andare in corsia sulle note di ‘Un senso’ di Vasco Rossi. Il rocker ha visto il video e ha risposto sui social: “Siamo duri che durano!”. Ma ci sono state anche immagini di rinascita come quelle del V-Day il 27 dicembre 2020 allo Spallanzani di Roma, quando è iniziata la campagna di vaccinazione in Italia. L’immagine della prima vaccinata, il sorriso dell’infermiera Claudia Alivernini ha dato una scossa di ottimismo al Paese, anche se dopo è stata vittima di attacchi no-vax.