“La situazione peggiora per la settima settimana consecutiva, mantenere rigorose misure di mitigazione nazionali”.
Non tradisce le previsioni, secondo le quali stiamo andando verso il picco massimo dei contagi – previsto intorno al 25 marzo – la bozza del monitoraggio sull’emergenza, rilevato dalla cabina di regia, con l’Iss ed il Ministero della Salute.
Nello specifico, come spiega la bozza (che si rifà alla settimana compresa tra l’8 ed il 14 marzo), attualmente sono ben dieci le regioni italiani, definite ad alto rischio Covid: ”Dieci Regioni, stesso numero della settimana precedente, hanno un livello di rischio alto”. Sono l’Abruzzo, l’Emilia Romagna, il Friuli Venezia Giulia, il Lazio, la Lombardia, le Marche, il Piemonte, la Puglia, la Toscana, e l’Umbria.
Dunque, si legge ancora nella bozza, ”Si conferma per la settima settimana consecutiva un peggioramento nel livello generale del rischio. L’elevata incidenza, l’aumento della trasmissibilità e il forte sovraccarico dei servizi ospedalieri richiedono di mantenere rigorose misure di mitigazione nazionali accompagnati da puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione”.
Come tengono a sottolineare gli esperti, “Sedici Regioni, e Province autonome, hanno un Rt puntuale maggiore di 1. Tra queste, una Regione (Campania) ha un Rt con il limite inferiore maggiore di 1,5 compatibile con uno scenario di tipo 4, e due (Piemonte e Friuli Venezia Giulia) hanno un Rt con il limite inferiore maggiore di 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3. Dodici Regioni hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/Pa hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo 1”.
Tra le 16 Regioni che mostrano invece un Rt puntualmente sopra 1 sono la Basilicata, la Calabria, la Campania, l’Emilia Romagna, il Lazio, la Liguria, la Lombardia, le Marche, il Piemonte, la Puglia, la Sardegna, la Sicilia, la Toscana, la Valle d’Aosta ed il Veneto.
Infine, aggiunge il report settimanale, “11 sono invece le Regioni e le province autonome che hanno una classificazione di rischio moderato: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Liguria, Molise, province autonoma di Bolzano e Trento, Sardegna, Sicilia, Umbria. Attenzione però perché, 7 fra queste, per i giorni a venire mostrano un’alta probabilità di progressione a rischio alto: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Liguria, Molise, la provincia autonome di Trento e l’Umbria”.
Max