Vaccinazione eterologa? I neologismi medici entrati durante la pandemia nel linguaggio comune spesso non essendo giustificati “non chiariscono, non spiegano, non educano e confondono le idee”. A lanciare la riflessione è Susanna Grego, cardiologa, che all’Adnkronos commenta: “Stupisce la terminologia e la non chiarezza dei messaggi utilizzati in questo difficile momento nel quale tutto sembra procedere verso un tentativo di persuasione più che di spiegazione. Credo che nessuno meriti un tale affronto intellettuale. La chiarezza in medicina è tutto. E se si procede in una direzione, bisogna che la strada tracciata diventi sempre più facilmente percorribile e non si confonda in un bosco inestricabile da dove poi sarà impossibile uscire”.
“L’ultimo capitolo – osserva la cardiologa – è la comparsa sullo scenario del termine ‘eterologo’ per definire l’uso nel richiamo di un vaccino diverso rispetto al precedente, crossing vaccinale”. Premesso che nell’accezione comune il termine eterologo è noto in riferimento alla procedura di fecondazione, è vero che il termine stesso per la sua stessa origine è applicabile a molti principi. In medicina, perché è di questo che si parla, è eterologo qualcosa che proviene da una specie diversa, da un donatore diverso o che ha proprietà chimiche diverse. Ogni vaccinazione, secondo questo principio potrebbe essere considerata eterologa, dal momento che presuppone l’inoculazione di qualcosa di diverso da noi”.
“I vaccini in questione oggetto di ‘eterologia’ sono entrambi frutto di una nuova procedura vaccinale, in quanto ognuno trasferisce nelle nostre cellule (non nel nostro Dna!) delle informazioni mediante una tecnologia acquisita da quella che si chiama terapia genica, tecnica efficacissima e lecita ma rimossa e abiurata dal vocabolario vaccinale in vigore. Tra di loro, è diverso il mezzo di trasporto, ovvero il vettore. Non si tratta di due principi vaccinali diversi – rimarca Grego – ovvero virus disattivato alla vecchia maniera e vaccino di nuova generazione. Ma di due vaccini molto simili. Quindi, esaminato ogni scenario, e a pensarci molto bene, esiste un’altra possibile spiegazione alla comparsa di questo nuovo termine che tutti d’ora in poi utilizzeremo con grande facilità. Il termine eterologo infatti può essere utilizzato anche quando si parla di gemelli che non originano dallo stesso zigote! I gemelli non identici. Ecco, probabilmente a questo punto, dopo aver utilizzato un machete per districare la giungla , abbiamo ritrovato il sentiero giusto. Forse , ma dico forse – conclude – si chiama “vaccinazione eterologa” perché i vaccini sono gemelli ma non identici! Ma anche qui ci sarebbe da discutere. Vi sembra una cosa normale?”.