“Per la prima volta abbiamo un Dpcm che apre, non che chiude”. Lo dice all’Adnkronos il costituzionalista Alfonso Celotto commentando le modalità di rilascio delle certificazioni verdi digitali covid 19 definite dal Decreto firmato dal presidente del Consiglio Mario Draghi.
Il costituzionalista esclude ogni possibile profilo di incostituzionalità del green pass: “è costituzionalmente corretto perché recepisce la legge 52-2021 articolo 10. E non è in alcun modo discriminatorio perché nell’individuare tre requisiti possibili attraverso cui ottenere il lascia passare (vaccinazione, esito negativo di un tampone entro le 48 ore o la guarigione dall’infezione) non discrimina nessuno. E consentirà a chi è idoneo di viaggiare liberamente tra i 27 paesi Ue, accedere a manifestazioni, matrimoni, eventi..”.
Il fatto che ad oggi il vaccino sia obbligatorio solo per i sanitari e non per altre categorie è irrilevante: “ormai la facoltà di vaccinarsi la hanno tutti gli italiani. Molti non si sono prenotati. E’ prevista la possibilità del tampone dunque non ci sono penalizzazioni per i non vaccinati”. “A breve – prosegue – ci dovremo porre il problema di chi rifiuta il vaccino, in quanto potrebbe compromettere l’immunità di gregge”. Come? “Prevedendo con legge l’obbligatorietà, ma da stato liberale, dunque agendo attraverso le conseguenze negative – risponde – Non ti vaccini? Ne paghi le conseguenze, esattamente come per il morbillo. Prima o poi il legislatore dovrà fare qualcosa.” (di Roberta Lanzara)