“Entro 19 giorni dall’esordio dei sintomi, il 100% dei pazienti è risultato positivo all’immunoglobulina G (IgG) antivirale“, parliamo dello specifico anticorpo che garantisce la protezione a lungo termine nei confronti di agenti microbici.
E’ quanto rivela l’attento studio condotto da un team di scienziati cinesi della Chongqing Medical University, il cui esito è stato pubblicato ‘Nature Medicine’. Nello specifico l’articolo evidenzia che il 100% dei pazienti affetti da Vocid-19 (285 su 285 testai), entro 19 giorni dal manifestarsi dei primi sintomi clinici, sviluppano IgG contro Sars-CoV.
Come spiegato dal ricercatore Guido Silvestri, della Emory University di Atlanta, “Seppure in quantità variabili, i pazienti guariti da Covid-19 producono anticorpi contro il virus. Questo è bene perché rende affidabile la diagnosi sierologica e, se gli anticorpi fossero proteggenti, promette bene per l’immunità”.
Come dicevamo, a riprova di quanto emerso, gli autori dello studio, hanno registrato sui 285 pazienti testati, ”risposte anticorpali acute a Sars-CoV-2 in 285 pazienti con Covid-19”. Nello specifico, si legge nell’articolo, “La sieroconversione per IgG e IgM si è verificata contemporaneamente o in sequenza. Entrambi i titoli anticorpali di IgG e IgM – hanno spiegato i ricercatori cinesi – hanno raggiunto il plateau entro 6 giorni dalla sieroconversione”. Questo, secondo i ricercatori, indica che “i test sierologici possono essere utili per la diagnosi di pazienti sospetti” Covid “con risultati Rt-Pcr (tamponi, ndr) negativi e per l’identificazione di infezioni asintomatiche“.
Illustrando poi con scrupolosità lo studio nella sua pagina Fb, Silvestri indica che il test al quale si è ricorsi “usa come antigeni la nucleoproteina di Sars-CoV-2 e un peptide della spike”, la cosiddetta ‘proteina-arpione’ per mezzo della quale il Covid-19 si ‘aggancia’ letteralmente alle cellule bersaglio.
Dal canto suo il noto virologo italiano, Roberto Burioni, ha amplificato via Twitter gli esiti dello studio cinese, annunciandolo come “una buona notizia”. Un concetto pienamente condiviso da Guido Silvestri, tra l’altro proprio con Burioni co-fondatore del Patto trasversale per la Scienza, “Lo studio è importante in quanto conferma che il nostro sistema immunitario monta una risposta anticorpale contro il virus. Risposta che con tutta probabilità, basandosi sui precedenti di Sars-1 e Mers, oltre che sui modelli animali di infezione da coronavirus, protegge dalla reinfezione o almeno dal ritorno della malattia”.
Silvestri ha però tenuto a sottolineare che “Come detto molte volte ancora non possiamo sapere quanto dura questa risposta (vi prego, non mi chiedete ‘perché non lo possiamo sapere?’), ma i precedenti con virus simili suggeriscono che dovrebbe durare almeno 12-24 mesi”.
Max