L’eventuale richiamo per il vaccino anti-Covid diventi un’occasione per un ‘check-up’ vaccinale nell’adulto e nell’anziano, popolazione che spesso trascura importanti immunizzazioni. Questa, in sintesi, la proposta di Carlo Signorelli, docente di Igiene e Sanità pubblica all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, nel suo intervento al webinar ‘Strategie di immunizzazione dell’adulto-anziano: cosa possiamo imparare dall’esperienza Covid-19?’, organizzato HappyAgeing-Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo e realizzato con il contributo non condizionante di Gsk, Msd, Pfizer e Seqirus.
“Se sarà necessario fare i richiami per l’anti-Covid, forse vale pena, dovendo riportare 45 milioni di persone a rivaccinarsi – ha spiegato – che si faccia un discorso esteso alle altre vaccinazioni, in modo da far coincidere il momento del richiamo con l’offerta attiva di tutte quelle vaccinazioni negli anziani che, a parte l’influenza, sono largamente trascurate. Al punto che le vaccinazione contro l’herpes zoster e lo pneumococco raggiungeranno difficilmente gli obiettivi del Piano vaccinale. Senza dimenticare il richiamo del tetano e le categorie a rischio. Il richiamo vaccinale contro il Covid potrebbe quindi essere la grande occasione per un check-up vaccinale”.
“Dobbiamo avere qualche mese di pazienza – conclude Signorelli – e non smantellare i centri vaccinali” allestiti per la campagna anti-Covid.